La cima della Rosetta (2156 m), oltre che bellissima meta per escursioni e gite di qualsiasi livello, ospita in estate una famosa gara di corsa in montagna, la Rosetta Skyrace. Nella stagione fredda, il versante orobico della Valtellina è meno invitante rispetto al soleggiato versante retico, prestandosi più allo scialpinismo che alla corsa trail. Questo secco inverno 2022, tuttavia, mi ha permesso di tentare un’esplorazione anche da queste parti. E la Rosetta è stata promossa a pieni voti!
È davvero impressionante la differenza climatica tra i due versanti della Valtellina: appena ieri, sul lato retico, correvo a 1700 m di quota in maniche corte, mentre oggi, su quello orobico, non ho mai tolto la giacca dall’inizio alla fine del giro. Le temperature, soprattutto nelle zone che rimangono in ombra, sono davvero rigide e si trova ancora un po’ di neve ghiacciata. Ramponcini necessari per scendere in sicurezza dalla cresta nord-est della Rosetta, per il resto si può fare senza.
Parto da Rasura, dal parcheggio di via Ticc. Qui si trova anche una fontana per riempire la borraccia alla partenza e darsi una (gelida) sciacquata all’arrivo. Il paese è ancora tutto in ombra e scendere dalla macchina è impegnativo, ma tanto comincia subito la salita e ci metto poco a scaldarmi.
Si prende la mulattiera in salita e si attraversa il paese, fino a trovarsi sulla strada asfaltata che sale verso la località Piazza (indicazioni per Baita al Ronco). Ben presto ri-abbandono l’asfalto e continuo a salire per sentieri, inizialmente non indicati ma abbastanza intuitivi, in quanto tagliano i tornanti della strada. Consiglio di seguire la traccia gpx nella parte bassa del giro, mentre in quella alta potrete affidarvi anche alle indicazioni CAI.
Guadagnando quota, raggiungo i primi alpeggi, dove il bosco si apre lasciando il posto ad ampi prati soleggiati, con vista sulle Alpi retiche e in particolare sul Disgrazia.
Il sentiero qua e là si perde nell’erba, ma potete seguire fiduciosamente la mia traccia – in questo giro non mi sono persa né messa inutilmente in pericolo – che vi porterà finalmente alle prime indicazioni. I cartelli da seguire sono quelli per il sentiero 124 – Cima della Rosetta. Si troveranno anche le indicazioni della skyrace, che però vanno in senso opposto al mio.
Quando finalmente arrivo in vista della Rosetta, vedo una traccia nella neve che sale diretta in cima – suppongo sia il sentiero indicato come “Direttissima”. Sembra un bel muro di neve ghiacciata e preferisco evitarlo, dato che non ho attrezzatura alpinistica e nemmeno i bastoncini. Decido di salire dal versante sud, seguendo le indicazioni per Cima Rosetta via lago Culino, e imbocco il sentiero pianeggiante verso sinistra – che poi, scopro, non è altro che la G.V.O., la Gran Via delle Orobie.
Il sentiero disegna un’ampia curva intorno alla Rosetta e mi porta all’inizio della salita. Su questo versante, come era facilmente prevedibile, il sole ha sciolto quasi tutta la neve e si sale senza ramponcini. Con il senno di poi, avrebbe avuto più senso fare il giro in senso contrario, salendo dal versante nord e scendendo da quello sud. Di sicuro la discesa senza ghiaccio sarebbe stata più veloce.
Dal lago Culino, che deve essere molto piccolo e coperto di neve, perché non lo vedo, impiego poco tempo a raggiungere la vetta, circondata da un panorama mozzafiato a trecentosessanta gradi sulle Orobie e le Alpi retiche.
Con un po’ di preoccupazione osservo la cresta che percorrerò in discesa e metto i ramponcini: in realtà la discesa risulta meno difficile di quanto temevo, ma c’è qualche punto un po’ ripido che con la neve ghiacciata richiede attenzione.
Ho seguito in discesa le impronte di chi mi ha preceduto che, come ho scoperto quando la neve è finita, portavano leggermente fuori traccia rispetto al sentiero. Poco male, attraverso un ampio pratone e mi rimetto sul sentiero G.V.O., che gira intorno alla cima della Rosetta, imboccandolo questa volta in direzione rifugio della Corte (sentiero 140). Da questa parte è rimasta della neve ghiacciata e, per evitarla, a un certo punto abbandono il sentiero e passo poco più in alto.
La deviazione in realtà risulta provvidenziale, perché mi porta a un bellissimo alpeggio, che non ho identificato, e sulla dorsale del monte Olano (1718 m). Al monte Olano sarei arrivata in ogni caso, quindi molto meglio passare sulla facile e panoramica dorsale piuttosto che dal traverso ghiacciato nel bosco.
Proseguo dunque in facile discesa su neve relativamente morbida fino al monte Olano, un ampio pianoro con un bel laghetto ghiacciato.
Prendo ora il sentiero in discesa verso Tagliate di Sopra e, da qui, proseguo per sentieri verso Mellarolo. Da Tagliate conviene riprendere a seguire la traccia gpx invece che i cartelli. Arrivata sulla strada asfaltata, dove trovo alcune case e una fontana, prendo la mulattiera in discesa verso sinistra, che mi porterà a incrociare di nuovo il percorso della skyrace.
Seguo le frecce della gara fino a Mellarolo e, da qui, la strada asfaltata che riporta a Rasura.
Alla Rosetta in Val Gerola (16 km – 1500 m D+)
16 Febbraio 2022 by marta • Valtellina Tags: cima della rosetta, corsa in montagna, orobie valtellinesi, percorso trail, rasura, rosetta, skyrace, trail running, val gerola, valtellina • 0 Comments
Giro ad anello per i sentieri della Rosetta Skyrace, sul versante orobico della Valtellina.
Periodo: Febbraio 2022
Partenza: Rasura (SO)
Distanza: 16 km
Dislivello: 1500 m
Acqua: fontane agli alpeggi (chiuse in inverno sopra i 1500 m)
GPX (clic dx, salva link con nome)
La cima della Rosetta (2156 m), oltre che bellissima meta per escursioni e gite di qualsiasi livello, ospita in estate una famosa gara di corsa in montagna, la Rosetta Skyrace. Nella stagione fredda, il versante orobico della Valtellina è meno invitante rispetto al soleggiato versante retico, prestandosi più allo scialpinismo che alla corsa trail. Questo secco inverno 2022, tuttavia, mi ha permesso di tentare un’esplorazione anche da queste parti. E la Rosetta è stata promossa a pieni voti!
È davvero impressionante la differenza climatica tra i due versanti della Valtellina: appena ieri, sul lato retico, correvo a 1700 m di quota in maniche corte, mentre oggi, su quello orobico, non ho mai tolto la giacca dall’inizio alla fine del giro. Le temperature, soprattutto nelle zone che rimangono in ombra, sono davvero rigide e si trova ancora un po’ di neve ghiacciata. Ramponcini necessari per scendere in sicurezza dalla cresta nord-est della Rosetta, per il resto si può fare senza.
Parto da Rasura, dal parcheggio di via Ticc. Qui si trova anche una fontana per riempire la borraccia alla partenza e darsi una (gelida) sciacquata all’arrivo. Il paese è ancora tutto in ombra e scendere dalla macchina è impegnativo, ma tanto comincia subito la salita e ci metto poco a scaldarmi.
Si prende la mulattiera in salita e si attraversa il paese, fino a trovarsi sulla strada asfaltata che sale verso la località Piazza (indicazioni per Baita al Ronco). Ben presto ri-abbandono l’asfalto e continuo a salire per sentieri, inizialmente non indicati ma abbastanza intuitivi, in quanto tagliano i tornanti della strada. Consiglio di seguire la traccia gpx nella parte bassa del giro, mentre in quella alta potrete affidarvi anche alle indicazioni CAI.
Guadagnando quota, raggiungo i primi alpeggi, dove il bosco si apre lasciando il posto ad ampi prati soleggiati, con vista sulle Alpi retiche e in particolare sul Disgrazia.
Il sentiero qua e là si perde nell’erba, ma potete seguire fiduciosamente la mia traccia – in questo giro non mi sono persa né messa inutilmente in pericolo – che vi porterà finalmente alle prime indicazioni. I cartelli da seguire sono quelli per il sentiero 124 – Cima della Rosetta. Si troveranno anche le indicazioni della skyrace, che però vanno in senso opposto al mio.
Quando finalmente arrivo in vista della Rosetta, vedo una traccia nella neve che sale diretta in cima – suppongo sia il sentiero indicato come “Direttissima”. Sembra un bel muro di neve ghiacciata e preferisco evitarlo, dato che non ho attrezzatura alpinistica e nemmeno i bastoncini. Decido di salire dal versante sud, seguendo le indicazioni per Cima Rosetta via lago Culino, e imbocco il sentiero pianeggiante verso sinistra – che poi, scopro, non è altro che la G.V.O., la Gran Via delle Orobie.
Il sentiero disegna un’ampia curva intorno alla Rosetta e mi porta all’inizio della salita. Su questo versante, come era facilmente prevedibile, il sole ha sciolto quasi tutta la neve e si sale senza ramponcini. Con il senno di poi, avrebbe avuto più senso fare il giro in senso contrario, salendo dal versante nord e scendendo da quello sud. Di sicuro la discesa senza ghiaccio sarebbe stata più veloce.
Dal lago Culino, che deve essere molto piccolo e coperto di neve, perché non lo vedo, impiego poco tempo a raggiungere la vetta, circondata da un panorama mozzafiato a trecentosessanta gradi sulle Orobie e le Alpi retiche.
Con un po’ di preoccupazione osservo la cresta che percorrerò in discesa e metto i ramponcini: in realtà la discesa risulta meno difficile di quanto temevo, ma c’è qualche punto un po’ ripido che con la neve ghiacciata richiede attenzione.
Ho seguito in discesa le impronte di chi mi ha preceduto che, come ho scoperto quando la neve è finita, portavano leggermente fuori traccia rispetto al sentiero. Poco male, attraverso un ampio pratone e mi rimetto sul sentiero G.V.O., che gira intorno alla cima della Rosetta, imboccandolo questa volta in direzione rifugio della Corte (sentiero 140). Da questa parte è rimasta della neve ghiacciata e, per evitarla, a un certo punto abbandono il sentiero e passo poco più in alto.
La deviazione in realtà risulta provvidenziale, perché mi porta a un bellissimo alpeggio, che non ho identificato, e sulla dorsale del monte Olano (1718 m). Al monte Olano sarei arrivata in ogni caso, quindi molto meglio passare sulla facile e panoramica dorsale piuttosto che dal traverso ghiacciato nel bosco.
Proseguo dunque in facile discesa su neve relativamente morbida fino al monte Olano, un ampio pianoro con un bel laghetto ghiacciato.
Prendo ora il sentiero in discesa verso Tagliate di Sopra e, da qui, proseguo per sentieri verso Mellarolo. Da Tagliate conviene riprendere a seguire la traccia gpx invece che i cartelli. Arrivata sulla strada asfaltata, dove trovo alcune case e una fontana, prendo la mulattiera in discesa verso sinistra, che mi porterà a incrociare di nuovo il percorso della skyrace.
Seguo le frecce della gara fino a Mellarolo e, da qui, la strada asfaltata che riporta a Rasura.