Val Grosina, che posto! Non lo conoscevamo ma abbiamo deciso di partire in esplorazione, e di sicuro bisognerà tornare: tra torrenti gorgoglianti, vette di tremila metri, prati bucolici e selvagge pietraie, nel silenzio totale rotto solo dai fischi delle marmotte, il team delle Martas ha trovato il suo ambiente ideale!
Partiamo da Fusino, sopra Grosio, neanche troppo di buon’ora, confidando che il giro sia breve e veloce. A Fusino parcheggiamo davanti all’ex locanda Valgrosina, dove si può eventualmente acquistare il ticket per proseguire lungo la strada che va a Eita (da cui saliremo) o lungo quella per Malghera (da cui scenderemo). Dato che noi siamo Trail Rings e per definizione facciamo solo anelli, ci limitiamo a lasciare l’auto nel punto più comodo all’incrocio tra le due strade.
Le indicazioni sono chiare e puntuali lungo tutto il percorso, per cui la traccia gpx non è indispensabile. Il giro si può fare in entrambi i sensi di marcia: quello da noi scelto ha il vantaggio di percorrere il tratto più ripido in salita anziché in discesa, ma anche al contrario si tratterebbe solo di una discesa un po’ tecnica su ghiaino, niente di impossibile. Partiamo dunque verso Eita e seguiamo la strada asfaltata per circa un chilometro e mezzo, superando il lago artificiale Roasco alla nostra sinistra. Prendiamo poi la strada carrozzabile, seguendo le inequivocabili indicazioni per Eita (sentiero 251.2), con il torrente Roasco sempre a sinistra.
Non ci sono ancora animali al pascolo, ma i tafani sono già pronti e nell’attesa se la prendono con noi. Superiamo il più in fretta possibile la zona infestata seguendo sempre la strada carrozzabile, tutta corribile, che ci fa guadagnare dislivello in modo dolce ma costante. Torniamo sull’asfalto e giungiamo in vista di Eita, un paesino pacifico e grazioso, circondato da montagne e pascoli verdeggianti.
Dobbiamo ora risalire tutta la val d’Avedo fino al passo di Vermolera, il punto più alto del nostro giro. Da Eita il passo è indicato a 4 h 10′, ma ci metteremo molto meno. Le indicazioni da seguire sono quelle per il sentiero n. 201, che coincide anche con il Sentiero Italia (S.I.). Dopo una breve discesa lungo la strada asfaltata, riprendiamo a salire e raggiungiamo dapprima l’alpeggio Vermulèra, poi i laghi di Très (2185 m). Il motivo del plurale non è chiaro, a me sembra un lago solo.
La pendenza da qui aumenta un po’, ma non troppo. L’ambiente invece si fa sempre più suggestivo e la sua bellezza risalta ancora di più nel silenzio generale: abbiamo salutato gli ultimi umani a Vermulèra e non abbiamo più incontrato nessuno.
Il sentiero cede via via il passo alla pietraia, ma rimane sempre visibile. Solo nel punto più alto, in prossimità del passo, si seguono i segnavia saltellando da una roccia all’altra. Questo percorso è indicato nelle relazioni come EE e di sicuro richiede ottime condizioni meteo, assenza di neve e capacità di muoversi in un ambiente severo di alta montagna; tuttavia noi lo abbiamo valutato un giro di livello escursionistico.
Dal passo di Vermolera (2732 m) la vista si apre sull’ampia val di Sacco e lo spettacolo è ancora più bello perché possiamo godercelo in totale solitudine.
Cominciamo la discesa e solo per un breve tratto dobbiamo prestare attenzione, percorrendo una cengia di sfasciumi. Poi il sentiero torna a essere facile e possiamo divertirci a correre spensierate tra la costernazione delle marmotte.
Ben presto arriviamo in vista del Pian del Lago (2320 m), dove incontriamo le prime persone da parecchio tempo. In effetti il giro, veloce per chi corre, risulta lungo e di sicuro scoraggia gli escursionisti, che per risparmiarsi i noiosi chilometri di strada dovrebbero lasciare due macchine in punti diversi. Insomma, la Val Grosina risulta ideale per il trail running!
Continuiamo a seguire il 201/S.I. in direzione Malghera e, senza possibilità d’errore, percorriamo quella che ormai è una vera e propria strada fino a raggiungere il paese. In assenza del nostro Tony, troviamo una fattoria che porta il suo nome e ne approfittiamo per una foto ricordo.
Da Malghera ci aspettano 10 km di noiosa strada, ma lo sappiamo e siamo psicologicamente preparate. Ce la prendiamo con calma e, senza sbatterci troppo, in meno di un’ora siamo a Fusino. Giro davvero super consigliato a tutti i runner, sia per l’ambiente spaziale sia per l’ottimo allenamento di corsa!
Anello in Val Grosina (31,2 km – 1615 m D+)
5 Luglio 2022 by marta • Valtellina Tags: corsa in montagna, eita, grosio, laghi di très, lago di venere, malghera, passo di vermolera, tirano, trail running, val grosina, valtellina • 0 Comments
Percorso trail facile e corribile, ma di grande effetto, nell’incantevole Val Grosina. Il passo di Vermolera (2732 m) è praticabile solo in estate.
Periodo: Giugno 2022
Partenza: Fusino (SO)
Distanza: 31,2 km
Dislivello: 1615 m
Acqua: fontane e torrenti
GPX (clic dx, salva link con nome)
Val Grosina, che posto! Non lo conoscevamo ma abbiamo deciso di partire in esplorazione, e di sicuro bisognerà tornare: tra torrenti gorgoglianti, vette di tremila metri, prati bucolici e selvagge pietraie, nel silenzio totale rotto solo dai fischi delle marmotte, il team delle Martas ha trovato il suo ambiente ideale!
Partiamo da Fusino, sopra Grosio, neanche troppo di buon’ora, confidando che il giro sia breve e veloce. A Fusino parcheggiamo davanti all’ex locanda Valgrosina, dove si può eventualmente acquistare il ticket per proseguire lungo la strada che va a Eita (da cui saliremo) o lungo quella per Malghera (da cui scenderemo). Dato che noi siamo Trail Rings e per definizione facciamo solo anelli, ci limitiamo a lasciare l’auto nel punto più comodo all’incrocio tra le due strade.
Le indicazioni sono chiare e puntuali lungo tutto il percorso, per cui la traccia gpx non è indispensabile. Il giro si può fare in entrambi i sensi di marcia: quello da noi scelto ha il vantaggio di percorrere il tratto più ripido in salita anziché in discesa, ma anche al contrario si tratterebbe solo di una discesa un po’ tecnica su ghiaino, niente di impossibile. Partiamo dunque verso Eita e seguiamo la strada asfaltata per circa un chilometro e mezzo, superando il lago artificiale Roasco alla nostra sinistra. Prendiamo poi la strada carrozzabile, seguendo le inequivocabili indicazioni per Eita (sentiero 251.2), con il torrente Roasco sempre a sinistra.
Non ci sono ancora animali al pascolo, ma i tafani sono già pronti e nell’attesa se la prendono con noi. Superiamo il più in fretta possibile la zona infestata seguendo sempre la strada carrozzabile, tutta corribile, che ci fa guadagnare dislivello in modo dolce ma costante. Torniamo sull’asfalto e giungiamo in vista di Eita, un paesino pacifico e grazioso, circondato da montagne e pascoli verdeggianti.
Dobbiamo ora risalire tutta la val d’Avedo fino al passo di Vermolera, il punto più alto del nostro giro. Da Eita il passo è indicato a 4 h 10′, ma ci metteremo molto meno. Le indicazioni da seguire sono quelle per il sentiero n. 201, che coincide anche con il Sentiero Italia (S.I.). Dopo una breve discesa lungo la strada asfaltata, riprendiamo a salire e raggiungiamo dapprima l’alpeggio Vermulèra, poi i laghi di Très (2185 m). Il motivo del plurale non è chiaro, a me sembra un lago solo.
La pendenza da qui aumenta un po’, ma non troppo. L’ambiente invece si fa sempre più suggestivo e la sua bellezza risalta ancora di più nel silenzio generale: abbiamo salutato gli ultimi umani a Vermulèra e non abbiamo più incontrato nessuno.
Il sentiero cede via via il passo alla pietraia, ma rimane sempre visibile. Solo nel punto più alto, in prossimità del passo, si seguono i segnavia saltellando da una roccia all’altra. Questo percorso è indicato nelle relazioni come EE e di sicuro richiede ottime condizioni meteo, assenza di neve e capacità di muoversi in un ambiente severo di alta montagna; tuttavia noi lo abbiamo valutato un giro di livello escursionistico.
Dal passo di Vermolera (2732 m) la vista si apre sull’ampia val di Sacco e lo spettacolo è ancora più bello perché possiamo godercelo in totale solitudine.
Cominciamo la discesa e solo per un breve tratto dobbiamo prestare attenzione, percorrendo una cengia di sfasciumi. Poi il sentiero torna a essere facile e possiamo divertirci a correre spensierate tra la costernazione delle marmotte.
Ben presto arriviamo in vista del Pian del Lago (2320 m), dove incontriamo le prime persone da parecchio tempo. In effetti il giro, veloce per chi corre, risulta lungo e di sicuro scoraggia gli escursionisti, che per risparmiarsi i noiosi chilometri di strada dovrebbero lasciare due macchine in punti diversi. Insomma, la Val Grosina risulta ideale per il trail running!
Continuiamo a seguire il 201/S.I. in direzione Malghera e, senza possibilità d’errore, percorriamo quella che ormai è una vera e propria strada fino a raggiungere il paese. In assenza del nostro Tony, troviamo una fattoria che porta il suo nome e ne approfittiamo per una foto ricordo.
Da Malghera ci aspettano 10 km di noiosa strada, ma lo sappiamo e siamo psicologicamente preparate. Ce la prendiamo con calma e, senza sbatterci troppo, in meno di un’ora siamo a Fusino. Giro davvero super consigliato a tutti i runner, sia per l’ambiente spaziale sia per l’ottimo allenamento di corsa!