Valmadrera – Corno Birone (1116 m) – Rai (1259 m) – Sasso Malascarpa – La Colma (997 m) – forcella dei Corni (1298 m) – rifugio S.E.V. – bocchetta di Moregge (1110 m) – Moregallo (1276 m) – fonte di Sambrosera – San Tomaso – Valmadrera.
La vigilia di Natale Samuel, che ha accettato di posare come ragazzo immagine per questo post, mi ha regalato un giro panoramico e divertente sulle montagnette del Lario, breve nel chilometraggio ma intenso nella tecnicità! Se state pensando che 13 km non richiedono più di un paio d’ore, vi consiglio di metterne nel conto almeno una in più.
Questo strano 24 dicembre 2023, con temperature vicine ai venti gradi e raffiche di vento a tratti fortissime, abbiamo trovato i sentieri poco affollati e un cielo così terso che stare a casa sarebbe stato un sacrilegio.
Parcheggiamo vicino al cimitero di Valmadrera, appena sotto il santuario di San Martino. Da qui, prendiamo la mulattiera in salita e seguiamo le precisissime indicazioni – la segnaletica dei monti lariani è la migliore che abbia finora trovato in Italia – del sentiero n. 5 in direzione Corno Birone.
Troviamo indicato anche il percorso della Dario e Willy, storica gara che si corre ogni primo maggio su questi sentieri. La salita all’inizio si presenta dolce e a tratti corribile, ma conosciamo troppo bene queste montagne per lasciarci ingannare: ben presto ci troviamo infatti catapultati nell’ambiente impervio e selvaggio del Corno Birone, con pendenze esagerate dove camosci e cerbiatti la fanno da padroni.
Il sentiero n. 5 è classificato come EE (per escursionisti esperti) e ci troviamo, nei tratti più ripidi, ad arrampicarci per roccette più che a camminare. Finalmente guadagniamo la croce di vetta del Corno Birone (1116 m), da cui la vista spazia sui laghi e sulle montagne del Lario e del lecchese.
La prossima meta è il Rai, una montagna poco più alta e decisamente meno impervia rispetto al Birone. Le indicazioni da seguire sono quelle per il Cornizzolo, dato che il monte Rai è di strada.
In cima al Rai (1259 m) troviamo una piccola croce e, poco più in basso sulla sinistra, una madonnina che osserva pensierosa il lago di Annone. Di fronte a noi c’è la più nota montagna del triangolo lariano, il Cornizzolo, ma noi prendiamo il sentiero in discesa verso destra e ci dirigiamo verso l’inconfondibile antenna del Sasso di Malascarpa.
Aggiriamo il Sasso di Malascarpa, che si distingue dagli altri rilievi della zona per essere formato da strati sedimentari e, per il suo valore geologico, è riconosciuto come riserva naturale. Corricchiamo un po’, intanto che si riesce, lungo un bel sentiero con vista sui Corni di Canzo, prima di tuffarci in discesa verso La Colma.
Alla Colma si incrociano diversi sentieri: noi prendiamo quello che prosegue dritto verso la forcella dei Corni, che con i suoi quasi 1300 metri è il punto più alto del nostro giro. La salita è quasi piacevole, su sentiero facile e pulito, mai troppo ripido.
Dalla forcella, scendiamo verso il rifugio S.E.V., oggi chiuso. Nonostante il caldo e il vento, su questo versante il sentiero è fangoso e a tratti persino ghiacciato. Dal rifugio, la vista sulle Grigne e sul ramo lecchese del lago di Como è sempre fantastica. Ho perso il conto delle volte che sono passata di qui, ma non c’è volta che non mi fermi per una foto!
Scendiamo ora in direzione Valmadrera e continuiamo a perdere quota fino alla bocchetta di Moregge. Da qui prendiamo prendiamo il sentiero, solo per escursionisti e runner esperti, che porta al monte Moregallo.
Dopo il primo tratto in cresta, prendiamo il sentiero che passa poco sotto, il modo più veloce per arrivare alla vetta del Moregallo. Siamo infatti in ritardo sulla tabella di marcia e abbiamo da tempo finito l’acqua. Con più tempo a disposizione, consiglio la variante che percorre il filo di cresta.
Dopo un ultimo tratto attrezzato con catene, raggiungiamo la madonnina e la croce di vetta del Moregallo (1276 m), che tra le cime lariane rimane sempre la mia preferita.
Assetati, ci affrettiamo verso la bocchetta di Sambrosera e da qui scendiamo per la via più diretta fino all’omonima fonte.
Prendiamo ora il sentiero n. 5 verso San Tomaso, un grazioso alpeggio con un enorme prato panoramico, di solito molto frequentato dalle famiglie. Superato l’agriturismo Rusconi, da cui arriva un invitante profumino, scendiamo fino a Valmadrera seguendo sentieri non segnati: Samu è ormai un local e li conosce alla perfezione!
Anello Birone-Moregallo EE (13 km – 1600 m D+)
30 Dicembre 2023 by marta • Lario 0 Comments
Valmadrera – Corno Birone (1116 m) – Rai (1259 m) – Sasso Malascarpa – La Colma (997 m) – forcella dei Corni (1298 m) – rifugio S.E.V. – bocchetta di Moregge (1110 m) – Moregallo (1276 m) – fonte di Sambrosera – San Tomaso – Valmadrera.
Periodo: Dicembre 2023
Partenza: Valmadrera (cimitero di Caserta)
Distanza: 13 km
Dislivello: 1600 m
Acqua: fonte di Sambrosera, San Tomaso.
GPX (clic dx, salva con nome)
La vigilia di Natale Samuel, che ha accettato di posare come ragazzo immagine per questo post, mi ha regalato un giro panoramico e divertente sulle montagnette del Lario, breve nel chilometraggio ma intenso nella tecnicità! Se state pensando che 13 km non richiedono più di un paio d’ore, vi consiglio di metterne nel conto almeno una in più.
Questo strano 24 dicembre 2023, con temperature vicine ai venti gradi e raffiche di vento a tratti fortissime, abbiamo trovato i sentieri poco affollati e un cielo così terso che stare a casa sarebbe stato un sacrilegio.
Parcheggiamo vicino al cimitero di Valmadrera, appena sotto il santuario di San Martino. Da qui, prendiamo la mulattiera in salita e seguiamo le precisissime indicazioni – la segnaletica dei monti lariani è la migliore che abbia finora trovato in Italia – del sentiero n. 5 in direzione Corno Birone.
Troviamo indicato anche il percorso della Dario e Willy, storica gara che si corre ogni primo maggio su questi sentieri. La salita all’inizio si presenta dolce e a tratti corribile, ma conosciamo troppo bene queste montagne per lasciarci ingannare: ben presto ci troviamo infatti catapultati nell’ambiente impervio e selvaggio del Corno Birone, con pendenze esagerate dove camosci e cerbiatti la fanno da padroni.
Il sentiero n. 5 è classificato come EE (per escursionisti esperti) e ci troviamo, nei tratti più ripidi, ad arrampicarci per roccette più che a camminare. Finalmente guadagniamo la croce di vetta del Corno Birone (1116 m), da cui la vista spazia sui laghi e sulle montagne del Lario e del lecchese.
La prossima meta è il Rai, una montagna poco più alta e decisamente meno impervia rispetto al Birone. Le indicazioni da seguire sono quelle per il Cornizzolo, dato che il monte Rai è di strada.
In cima al Rai (1259 m) troviamo una piccola croce e, poco più in basso sulla sinistra, una madonnina che osserva pensierosa il lago di Annone. Di fronte a noi c’è la più nota montagna del triangolo lariano, il Cornizzolo, ma noi prendiamo il sentiero in discesa verso destra e ci dirigiamo verso l’inconfondibile antenna del Sasso di Malascarpa.
Aggiriamo il Sasso di Malascarpa, che si distingue dagli altri rilievi della zona per essere formato da strati sedimentari e, per il suo valore geologico, è riconosciuto come riserva naturale. Corricchiamo un po’, intanto che si riesce, lungo un bel sentiero con vista sui Corni di Canzo, prima di tuffarci in discesa verso La Colma.
Alla Colma si incrociano diversi sentieri: noi prendiamo quello che prosegue dritto verso la forcella dei Corni, che con i suoi quasi 1300 metri è il punto più alto del nostro giro. La salita è quasi piacevole, su sentiero facile e pulito, mai troppo ripido.
Dalla forcella, scendiamo verso il rifugio S.E.V., oggi chiuso. Nonostante il caldo e il vento, su questo versante il sentiero è fangoso e a tratti persino ghiacciato. Dal rifugio, la vista sulle Grigne e sul ramo lecchese del lago di Como è sempre fantastica. Ho perso il conto delle volte che sono passata di qui, ma non c’è volta che non mi fermi per una foto!
Scendiamo ora in direzione Valmadrera e continuiamo a perdere quota fino alla bocchetta di Moregge. Da qui prendiamo prendiamo il sentiero, solo per escursionisti e runner esperti, che porta al monte Moregallo.
Dopo il primo tratto in cresta, prendiamo il sentiero che passa poco sotto, il modo più veloce per arrivare alla vetta del Moregallo. Siamo infatti in ritardo sulla tabella di marcia e abbiamo da tempo finito l’acqua. Con più tempo a disposizione, consiglio la variante che percorre il filo di cresta.
Dopo un ultimo tratto attrezzato con catene, raggiungiamo la madonnina e la croce di vetta del Moregallo (1276 m), che tra le cime lariane rimane sempre la mia preferita.
Assetati, ci affrettiamo verso la bocchetta di Sambrosera e da qui scendiamo per la via più diretta fino all’omonima fonte.
Prendiamo ora il sentiero n. 5 verso San Tomaso, un grazioso alpeggio con un enorme prato panoramico, di solito molto frequentato dalle famiglie. Superato l’agriturismo Rusconi, da cui arriva un invitante profumino, scendiamo fino a Valmadrera seguendo sentieri non segnati: Samu è ormai un local e li conosce alla perfezione!