Birone, Rai, Cornizzolo da Civate (11 km – 1200 D+)
Sentiero n. 8 per il Corno Birone, in cresta passando per il Monte Rai e il Cornizzolo, discesa da sentiero n. 11
Periodo: Luglio 2018
Partenza: Civate (269 m)
Distanza: circa 11 km
Dislivello: circa 1200 m
Acqua: si trova all’imbocco del sentiero 8 e (a volte) al Rifugio SEC.
Un bel giro di un paio d’ore, particolarmente adatto alle lunghe serate estive.
Si parcheggia a Civate in via Cerscera. Dobbiamo imboccare le scale che salgono tra le case seguendo le indicazioni per l’abbazia di San Pietro al Monte. I cartelli marrone ci guideranno per un tratto di strada asfaltata e ci faranno svoltare a sinistra, dove la strada spiana per un poco e poi ricomincia a salire, diventando una mulattiera in cemento e poi un sentiero vero e proprio.
A sinistra possiamo notare il sentiero n. 11 che sale verso il Cornizzolo: è da qui che scenderemo alla fine del giro. Proseguendo dritto arriviamo a una fontanella e a una cappelletta. Proseguiamo lasciandole alla nostra sinistra e, poco dopo, dal sentiero n. 10 che porta all’abbazia di San Pietro, vedremo staccarsi a destra il sentiero n. 8 per il corno Birone. Prendiamo quest’ultimo, inizialmente in leggera discesa.
Il sentiero attraversa un fiumiciattolo e prende a salire con decisione. Alle Tre Casott (630 m) incrocia il sentiero n. 7 che proviene da San Pietro. Noi svoltiamo a destra e affrontiamo un traverso molto poco battuto (quando piove molto può essere seminascosto dall’erba alta), che va a incrociare il sentiero 8bis per il Corno Birone. Attenzione a un bivio non segnalato, dove dobbiamo tenerci alti e prendere il sentiero che sale verso sinistra. Quando incrociamo l’8bis, lo imbocchiamo verso sinistra e affrontiamo il secondo tratto di dura salita verso il Birone, che troneggia sopra di noi. Superiamo alcune roccette attrezzate con catene, un altro tratto piuttosto ripido (siamo qui ormai sul sentiero n. 1, come dicono sporadici segnavia dipinti sulle rocce) e arriviamo alla croce di vetta (1116 m) decorata con bandierine tibetane.
Verso sinistra vediamo il monte Rai, prossima tappa. Seguiamo il sentiero n. 1 che prosegue lungo l’ampia cresta, perdendo un po’ di dislivello e risalendo poi al Rai (1259 m). Incontriamo un primo bivio all’altezza della sella tra le due cime, e qui dobbiamo prendere a destra il sentiero in salita, mentre quello a sinistra scende con decisione; e un secondo bivio prima dell’ultimo strappo verso la cima del Rai: noi dobbiamo continuare a salire verso sinistra, mentre il sentiero pianeggiante che prosegue a destra porta alla bocchetta di S. Miro. Dal Rai si apre la vista sul Cornizzolo, la tozza piramide di fronte a noi: per arrivarci dobbiamo scendere lungo il pendio erboso, lungo un sentiero molto corribile e divertente che finisce sulla strada asfaltata proveniente dal sasso Malascarpa. Seguiamo la strada verso sinistra, in direzione appunto del Cornizzolo. Se abbiamo bisogno di bere, possiamo farlo al Rifugio SEC prima di salire in vetta – ma non contiamo troppo su questa acqua: mi è capitato di trovare il rubinetto esterno del rifugio completamente asciutto, in una torrida sera di metà settimana.
Dal rifugio seguiamo le indicazioni o più semplicemente l’evidente traccia per la cima del Cornizzolo (1240 m), e in breve arriviamo alla croce – nelle sere estive è probabile incontrare qui qualche altro runner, per il resto del giro si corre praticamente sempre da soli.
Scendiamo dal percorso della direttissima, non indicato, verso sinistra rispetto al sentiero da cui siamo saliti. Il sentiero ci porta rapidamente alla strada asfaltata: scavalchiamo il guardrail per proseguire dall’altra parte. Scendendo per il pratone, presto ci troviamo a un bivio: verso destra la direttissima prosegue verso Suello, mentre noi prendiamo a sinistra il sentiero n. 11. Attraversiamo i prati con pendenza più contenuta, che permette di correre con tranquillità – spesso sotto lo sguardo impassibile delle pecore che la sera pascolano da queste parti. Rimanendo almeno per una parte fuori dal bosco, il sentiero n. 11 permette di scendere senza necessità di accendere la frontale anche quando la luce comincia a calare.
Alla fine entriamo nel bosco e proseguiamo in discesa, facendo attenzione a non perdere (in caso sia buio) il pur evidente bivio Civate/Suello: a destra si va a Suello, mentre noi dobbiamo prendere a sinistra per Civate e seguire il sentiero fino a sbucare sulla stradina sterrata da cui siamo arrivati.
Giro di corsa veloce per i Corni di Canzo, Rai e Cornizzolo (22,5 km – 1290 D+)
12 Ottobre 2018 by marta • Lario Tags: canzo, corni di canzo, cornizzolo, corsa in montagna, eupilio, lario, monti lariani, rai, trail running, triangolo lariano • 1 Comment
Da Eupilio a Canzo, con salita al SEV e ritorno su strada
Periodo: Aprile 2018
Partenza: Eupilio (383 m)
Distanza: 22,5 km
Dislivello: circa 1290 m
Acqua: non è necessario portarne, si trova in abbondanza (Canzo, fonte di Gajum, Prim’alpe, Rifugio SEC, via Cornizzolo).
Questo giro richiede circa tre ore ed è pensato per chi non ama le discese tecniche – è stato il mio primo giro in montagna dopo un infortunio alla mano: avevo appena tolto i punti e non potevo permettermi ulteriori cadute, così ho individuato un percorso in cui la maggior parte del dislivello in discesa si potesse fare su una noiosa ma rassicurante strada asfaltata.
Si parcheggia a Eupilio, all’altezza del lago del Segrino. Percorriamo per meno di 2 km l’affollata pista ciclo-pedonale del Segrino, tenendo il lago a sinistra e le montagne a destra. Prendiamo il sentiero che si stacca verso destra dalla ciclabile, seguendo le indicazioni per Canzo.
Si segue questo sentiero che guadagna un centinaio di metri di quota, per poi cominciare una serie di divertenti saliscendi nel bosco fino ad arrivare a Canzo. Usciti dal bosco, superiamo una casa sulla sinistra proseguendo in discesa per la ripida strada in cemento. All’incrocio andiamo a destra e continuiamo in via Caravaggio fino a trovarci di fronte una fontana incastonata nel muro, e sulla destra una chiesa. A questo punto la strada asfaltata comincia a salire: la percorriamo seguendo le chiare indicazioni per la fonte di Gajum. Si guadagna rapidamente dislivello correndo lungo la strada e, superata la fonte, si prende la mulattiera che sale verso sinistra (via delle Alpi). Qui il passo diventa più difficoltoso per i grossi sanpietrini che hanno sostituito l’asfalto, ma i più allenati riusciranno a corricchiare anche per tutta la salita.
A Prim’Alpe troviamo una fontana dove conviene bere in abbondanza o, se l’abbiamo, riempire la borraccia: per un po’ non troveremo più acqua. Continuiamo a salire lungo la strada ignorando le due intersezioni con il Percorso botanico, e dopo un’ampia curva verso destra troviamo alla nostra sinistra il sentiero n. 5 che sale nel bosco verso i Corni di Canzo. Lo percorriamo fino al Rifugio SEV (1235 m), godendoci, dopo una prima parte in salita, un lungo tratto semi-pianeggiante.
Dietro al rifugio prendiamo il sentiero che sale, ripido ma breve, fino alla Forcella dei Corni (1300 m): ammiriamo l’asperità rocciosa del Corno Occidentale (alla nostra destra) e del Corno Centrale (alla nostra sinistra) e iniziamo con cautela l’unica discesa un po’ tecnica del giro: dobbiamo perdere 300 metri di dislivello per arrivare alla Colma (1000 m), crocevia di vari sentieri. Se siamo particolarmente assetati, possiamo fare una breve deviazione svoltando a sinistra e raggiungendo l’Acqua del Fo (indicazioni per Faggio Monumentale), altrimenti proseguiamo dritto lungo il sentiero n. 3 in direzione Sasso Malascarpa, Monte Prasanto, Bocchetta di San Miro.
Si risale nel bosco e il sentiero diventa nuovamente roccioso. Sbucati dagli ultimi alberi, alle nostre spalle si apre una bella vista sui Corni e sulle Grigne. Di fronte a noi, invece, il paesaggio è dominato dall\’enorme ripetitore che ben presto raggiungeremo.
Da qui prendiamo la strada che dall’antenna conduce al Rifugio SEC e, poi, fino a Eupilio. Per il momento ne percorriamo solo un breve tratto in leggera discesa e la abbandoniamo per prendere a sinistra il sentiero per la bocchetta di San Miro.
Alla bocchetta svoltiamo a destra e prendiamo il sentiero n. 3 per il monte Rai. Raggiunta la cima (1261 m), scendiamo verso destra lungo la facile e divertente cresta erbosa fino a ricongiungerci con la strada asfaltata. Da qui in poi accendiamo il lettore mp3, se siamo amanti della corsa a ritmo di musica, e lasciamo andare le gambe. La strada, infatti, a parte qualche breve tratto in leggera salita subito dopo il Rifugio SEC, è per lo più una lunghissima, noiosa ma super sicura discesa di oltre 7 km fino a Eupilio.