Di corsa in Val Bregaglia (31 km – 1300 m D+)

Un percorso facile e intuitivo, tutto da correre, da Chiavenna fino al confine svizzero in un fantastico anfiteatro di montagne innevate.

Periodo: Maggio 2021

Partenza: Chiavenna

Distanza: 31 km

Dislivello: 1300 m

Acqua: si trovano innumerevoli fontane lungo tutto il percorso

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La Val Bregaglia, che ho scoperto qualche anno fa in occasione di una delle mie prime gare, il Val Bregaglia Trail appunto, è un posto fantastico, che si presta naturalmente al trail running: al confine tra Italia e Svizzera, circondata da cime maestose, questa valle è percorsa da una pista ciclabile che segue il corso del fiume Mera e offre, su entrambi i versanti, una rete di sentieri, mulattiere e strade carrozzabili che collegano alpeggi, crotti e paesini caratteristici, con boschi freschi anche a bassa quota e fontane praticamente ogni chilometro.

Caratteristici tetti in pietra a Villa di Chiavenna

La partenza è da Chiavenna. Arrivando in auto, ho parcheggiato nel quartiere San Mamete, prima di entrare in città e subito prima del ponte sul fiume Liro; dato che si attraversa il centro di Chiavenna, però, si può fare lo stesso giro arrivando in treno e partendo dalla stazione. Ho percorso un paio di chilometri seguendo via Alessandro Volta prima di arrivare in centro e, seguendo le indicazioni per la stazione, svoltare a destra per attraversare il fiume Mera.

Si attraversa il fiume Mera

Dopo il ponte, si svolta a sinistra e si segue il corso del fiume lungo la ciclovia della Val Bregaglia, passando ai piedi del parco Marmitte dei Giganti, dove si può ammirare il fenomeno geologico di enormi rocce scavate dall’azione millenaria dei ghiacciai, e per invitanti crotti che al mio passaggio stavano giusto aprendo per pranzo! Di crotti se ne incontreranno a dozzine lungo tutto il percorso, per cui conviene spiegare che cosa siano: tipici di Chiavenna, che sorge su una enorme e antichissima frana, i crotti sono cavità naturali formatesi tra i massi rotolati giù dalla montagna, dove spira un venticello a temperatura costante per tutto l’anno, ideale per la conservazione di prodotti tipici quali vino, salumi e formaggi. Intorno ai crotti sono poi nati punti di ritrovo, ristorantini e così via.

Il fiume Mera e le cascate dell’Acquafraggia

Superati gli invitanti crotti di Chiavenna, si prosegue sempre seguendo la pista ciclabile, tendenzialmente bene indicata, ora su una sponda, ora sull’altra, ma sempre lungo il corso del fiume. Si noteranno le indicazioni del Val Bregaglia Trail in senso opposto al nostro: la ciclabile è infatti il tratto finale della gara, che porta a Chiavenna. Sulla sinistra, di là dal fiume, si cominceranno a vedere anche le cascate dell’Acquafraggia. Il campanile che svetta sopra le cascate è quello di Savogno, da cui si passerà sulla via del ritorno.

Anche se è mezzogiorno e sono a fondovalle, il torrente e il bosco rendono la corsa fresca e piacevole. I punti acqua, inoltre, non mancano, tanto che mi viene da pensare che questo giro si possa fare anche senza borracce. Uscendo dal bosco ci troveremo a una fontana e vedremo le indicazioni per la Traversata dei Monti (altro giro in programma!). Qui bisogna ignorare i cartelli e proseguire dritto sul fondovalle, lungo la ciclovia che comincia ora a presentare qualche salitella – in tutto sono circa 300 metri di dislivello sui primi 10 km.

La ciclovia della Val Bregaglia

Si supera Piuro e si continua a correre in leggera salita lungo questa bellissima ciclovia, con le cime innevate della Svizzera sullo sfondo. Si arriva infine in prossimità di Villa di Chiavenna: chi volesse accorciare il giro può semplicemente seguire le indicazioni fino in paese. Io invece, svoltando tutto a destra, ho preso la scalinata in salita per Canete.

La scalinata per Canete

Finalmente la pendenza aumenta e mi permette di camminare senza sensi di colpa! Supero il piccolo alpeggio di Canete (726 m) e continuo a salire in direzione Laghetti, prima su strada e poi prendendo il ripido sentiero a scalini che taglia i tornanti. Si tiene la sinistra dove il sentiero spiana, sempre continuando a seguire le indicazioni per Laghetti fino a un nuovo bivio: abbandono qui la direzione Laghetti e seguo per Bondeia.

Al bivio si segue per Bondeia

Ci aspetta adesso un bel tratto più o meno pianeggiante, che porta a un’ampia radura con poche baite e una splendida vista sulle montagne innevate.

Superato questo punto, si segue la strada carrozzabile verso sinistra e comincia una lunga discesa, piuttosto veloce, che in breve riporta a fondovalle. Si attraversa il fiume Mera e si prosegue in leggera discesa lungo la ciclabile, fino alla diga di Villa di Chiavenna.

Verso la diga di Villa di Chiavenna

Si costeggia tutto il lago e, una volta in paese, si abbandona la strada principale per prendere verso destra via Badarello, la stradina che si inoltra tra le case in leggera salita.

Via Badarello

Seguo ora, senza possibilità d’errore, le indicazioni per Savogno lungo il percorso del Val Bregaglia Trail. Superati i Crotti Motta, continuo in salita lungo la strada che diventa ora sterrata e in leggera salita. Trovo chiuso il sentiero per Savogno, ma la via alternativa è indicata con encomiabile precisione e con tanto di mappa!

Il sentiero per Savogno è chiuso

Proseguo dunque in discesa lungo la strada, sempre seguendo le indicazioni per Savogno, che mi portano a prendere una carrozzabile a tornanti lungo la quale riprendo a salire. Questa strada è davvero noiosa e antipatica, unico punto di tutto il giro in cui ho sofferto il caldo. In compenso, la vista sulle montagne – che non riconosco – è impagabile!

Carrozzabile noiosa, ma con vista

Si torna infine a ricongiungersi con il percorso originale per Savogno, che è anche il percorso del Val Bregaglia Trail. Proseguo lungo la strada fino a trovare (finalmente!) un sentiero che scende verso sinistra in direzione Savogno.

Dopo tre chilometri di carrozzabile tutta uguale, non mi sembra vero di correre su un bel sentierino nel bosco! Ben presto arrivo a Savogno (932 m), paesino pittoresco e piuttosto frequentato per l’omonimo rifugio, facilmente raggiungibile da Chiavenna.

Savogno

Si attraversa tutto il paese e, superato il rifugio, si prende la mulattiera in discesa verso sinistra in direzione Borgonuovo, Crana, Chiavenna. Questo è l’unico punto che ho trovato affollato, ma niente paura: dopo un mezzo chilometro di discesa a zigzag tra ingorghi di escursionisti con evidenti problemi di udito, che fanno un po’ rimpiangere la zona rossa, ho preso il più tranquillo sentiero a destra seguendo le indicazioni della gara.

Bye bye mulattiera! Si segue il percorso di gara

Sempre in discesa si arriva a un ponticello: attraverso il torrente e proseguo in leggera salita fino a Crana, un altro borgo grazioso e curatissimo.

Crana (558 m)

Superato il paese, si continua in discesa sempre seguendo la segnaletica permanente del Val Bregaglia Trail fino a Località Sasso (485 m). Qui abbandono il percorso di gara e seguo le indicazioni per Sentiero Panoramico, San Carlo – Loreto, Chiavenna. Comincia l’ultima salita del giro, circa 200 m di dislivello tra Sasso e Pianazzola.

Comincia l’ultima salita

Compaiono infine le indicazioni per Pianazzola, molto chiare e semplici da seguire. Scendo a dare un’occhiata anche a questo paesino, poi risalgo sulla strada che passa appena sopra.

Pianazzola

Si prosegue ora in discesa su asfalto fino al primo tornante, in corrispondenza di un masso, dove si abbandona la strada per continuare dritto e andare a prendere il sentiero in discesa in direzione Crotti di Bette.

Ultimo tratto di sentiero

Sempre in discesa arrivo a Bette e, da qui, seguo in leggera discesa la strada che riporta a Chiavenna. Prendo via della Violina verso destra e la seguo fino a incrociare via Volta, la via dell’andata. A questo punto mi basta tornare sui miei passi per poche centinaia di metri e mi ritrovo al parcheggio.