Approfittando di una bella e lunga serata estiva, siamo saliti a Erve in settimana – evitando le folle di gitanti che nel weekend risalgono il torrente e si accalcano alle pozze – e da qui siamo partiti per un giretto panoramico e relativamente veloce: salita al Magnodeno, sentiero attrezzato lungo la cresta della Giumenta in direzione passo del Foo, discesa dal sentiero 11, passando per la sorgente San Carlo e seguendo fino in paese il corso del torrente Gallavesa, le cui acque cristalline si sono rivelate anche utili per una doccetta rinfrescante all’arrivo.
A Erve si segue la strada principale, lungo la quale si trovano diversi parcheggi, tutti ugualmente validi: prima si parcheggia, più lungo sarà il tratto di asfalto alla fine del giro; viceversa, se si lascia l’auto più avanti, il tratto su asfalto sarà un po’ più lungo all’inizio e un po’ più breve alla fine.
Noi, sapendo che avremmo finito con il buio, abbiamo deciso di lasciare l’asfalto alla fine e siamo partiti dal primo parcheggio utile, nella piazzetta Giorgio La Pira, davanti alla chiesa – dove è recentemente arrivato il segnale telefonico e Samuel ha potuto concludere felicemente la confcall con cui ci ha allietato il viaggio.
Da qui per cominciare il nostro percorso basta attraversare il vicino ponticello e prendere la strada in salita dall’altra parte del torrente. Si segue questa strada per meno di un chilometro, fino a trovare sulla sinistra, subito dopo un tornante, il sentiero per il monte Magnodeno. Le indicazioni sono un po’ sbiadite, ma sempre visibili. Si prosegue ora in ripida salita nel bosco: dall’inizio del sentiero alla croce sono circa due chilometri e mezzo con 600 m di dislivello.
A un bivio con indicazioni per un capanno di caccia teniamo la destra. Man mano che si guadagna quota, la vegetazione si dirada e cominciamo a intravedere la cima del Magnodeno, verso sinistra, e sulla destra le creste del Resegone.
Una volta in vetta (1241 m) troveremo un bivacco e, poco più in basso, la croce: da qui si domina tutta Lecco e la vista può spaziare dalla Brianza fin quasi alla Valtellina.
Per imboccare la cresta della Giumenta dobbiamo tornare brevemente sui nostri passi e ripassare dal bivacco. Teniamo la sinistra e scendiamo brevemente lungo un ripido sentiero attrezzato con una catena. A un primo bivio teniamo la sinistra e al secondo prendiamo il sentiero in leggera discesa verso destra. Perdiamo un po’ di quota attraversando il bosco fino ad arrivare a una fontanella.
In questo punto si dividono il sentiero 23 (indicato come EEA) e il 24 (escursionistico): entrambi portano al passo del Foo e si ricongiungono un chilometro e mezzo più avanti.
Si tenga presente che il sentiero 23, stando ai cartelli, richiederebbe l’attrezzatura da ferrata, ma per quanto ne so viene comunemente percorso senza – per quanto impegnativo, mi sento di definirlo quantomeno equivalente, se non più semplice, rispetto a tanti sentieri classificati come EE sulle Grigne. In ogni caso, chi vuole evitare di arrampicarsi per vertiginose roccette in cresta può sempre optare per la variante bassa, il sentiero 24 appunto.
Il passo del Foo è dato a 1 ora dall’attacco del sentiero. Senza arrivare al passo, noi in circa mezz’ora abbiamo superato la cresta e preso il ripido sentiero in discesa verso destra. A un secondo bivio, ritrovando il sentiero 24, lo abbiamo imboccato verso sinistra, arrivando ben presto a incontrare il sentiero 11 poco più in basso rispetto a Capanna Monza.
A questo punto si prende l’11 verso destra (a meno che siate particolarmente assetati: in questo caso andando a sinistra verso Capanna Monza si arriva in pochi minuti a una fonte) seguendo le indicazioni per Erve. Abbiamo due opzioni: il sentiero classificato come impegnativo che passa più in alto e quello, più semplice e corribile, che si prende tenendo la sinistra al crocefisso e seguendo le indicazioni per la fonte San Carlo.
Noi siamo passati da quest’ultimo, anche per il rifornimento d’acqua alla sorgente. Questo sentiero, come si è detto, segue il corso del torrente fino a Erve. Diventa, nell’ultima parte, una facile mulattiera e prosegue poi come strada asfaltata, da seguire senza possibilità di errore fino al punto in cui abbiamo lasciato l’auto.
Grazie ai soci per avermi aspettato con l’espressione paziente che si vede nel selfie qui sopra, e un doppio grazie a Meme che ha fatto anche il servizio fotografico per Trail Rings!
Magnodeno e cresta della Giumenta (11,5 km – 925 m D+)
26 Giugno 2020 by marta • Senza categoria, Valsassina Tags: capanna monza, corsa in montagna, cresta della giumenta, erve, gallavesa, magnodeno, pozze, resegone, sorgente san carlo, stoppani, torrente, trail running • 0 Comments
Erve – Monte Magnodeno (1241 m) – cresta della Giumenta (EEA) – discesa dal sentiero 11, lungo il torrente Gallavesa
Periodo: Giugno 2020
Partenza: Erve (559 m)
Distanza: 11,5 km
Dislivello: 925 m
Acqua: fontana all’inizio della Cresta della Giumenta e sorgente San Carlo sulla via del ritorno
percorso in formato GPX (clic dx, salva con nome)
Approfittando di una bella e lunga serata estiva, siamo saliti a Erve in settimana – evitando le folle di gitanti che nel weekend risalgono il torrente e si accalcano alle pozze – e da qui siamo partiti per un giretto panoramico e relativamente veloce: salita al Magnodeno, sentiero attrezzato lungo la cresta della Giumenta in direzione passo del Foo, discesa dal sentiero 11, passando per la sorgente San Carlo e seguendo fino in paese il corso del torrente Gallavesa, le cui acque cristalline si sono rivelate anche utili per una doccetta rinfrescante all’arrivo.
A Erve si segue la strada principale, lungo la quale si trovano diversi parcheggi, tutti ugualmente validi: prima si parcheggia, più lungo sarà il tratto di asfalto alla fine del giro; viceversa, se si lascia l’auto più avanti, il tratto su asfalto sarà un po’ più lungo all’inizio e un po’ più breve alla fine.
Noi, sapendo che avremmo finito con il buio, abbiamo deciso di lasciare l’asfalto alla fine e siamo partiti dal primo parcheggio utile, nella piazzetta Giorgio La Pira, davanti alla chiesa – dove è recentemente arrivato il segnale telefonico e Samuel ha potuto concludere felicemente la confcall con cui ci ha allietato il viaggio.
Da qui per cominciare il nostro percorso basta attraversare il vicino ponticello e prendere la strada in salita dall’altra parte del torrente. Si segue questa strada per meno di un chilometro, fino a trovare sulla sinistra, subito dopo un tornante, il sentiero per il monte Magnodeno. Le indicazioni sono un po’ sbiadite, ma sempre visibili. Si prosegue ora in ripida salita nel bosco: dall’inizio del sentiero alla croce sono circa due chilometri e mezzo con 600 m di dislivello.
A un bivio con indicazioni per un capanno di caccia teniamo la destra. Man mano che si guadagna quota, la vegetazione si dirada e cominciamo a intravedere la cima del Magnodeno, verso sinistra, e sulla destra le creste del Resegone.
Una volta in vetta (1241 m) troveremo un bivacco e, poco più in basso, la croce: da qui si domina tutta Lecco e la vista può spaziare dalla Brianza fin quasi alla Valtellina.
Per imboccare la cresta della Giumenta dobbiamo tornare brevemente sui nostri passi e ripassare dal bivacco. Teniamo la sinistra e scendiamo brevemente lungo un ripido sentiero attrezzato con una catena. A un primo bivio teniamo la sinistra e al secondo prendiamo il sentiero in leggera discesa verso destra. Perdiamo un po’ di quota attraversando il bosco fino ad arrivare a una fontanella.
In questo punto si dividono il sentiero 23 (indicato come EEA) e il 24 (escursionistico): entrambi portano al passo del Foo e si ricongiungono un chilometro e mezzo più avanti.
Si tenga presente che il sentiero 23, stando ai cartelli, richiederebbe l’attrezzatura da ferrata, ma per quanto ne so viene comunemente percorso senza – per quanto impegnativo, mi sento di definirlo quantomeno equivalente, se non più semplice, rispetto a tanti sentieri classificati come EE sulle Grigne. In ogni caso, chi vuole evitare di arrampicarsi per vertiginose roccette in cresta può sempre optare per la variante bassa, il sentiero 24 appunto.
Il passo del Foo è dato a 1 ora dall’attacco del sentiero. Senza arrivare al passo, noi in circa mezz’ora abbiamo superato la cresta e preso il ripido sentiero in discesa verso destra. A un secondo bivio, ritrovando il sentiero 24, lo abbiamo imboccato verso sinistra, arrivando ben presto a incontrare il sentiero 11 poco più in basso rispetto a Capanna Monza.
A questo punto si prende l’11 verso destra (a meno che siate particolarmente assetati: in questo caso andando a sinistra verso Capanna Monza si arriva in pochi minuti a una fonte) seguendo le indicazioni per Erve. Abbiamo due opzioni: il sentiero classificato come impegnativo che passa più in alto e quello, più semplice e corribile, che si prende tenendo la sinistra al crocefisso e seguendo le indicazioni per la fonte San Carlo.
Noi siamo passati da quest’ultimo, anche per il rifornimento d’acqua alla sorgente. Questo sentiero, come si è detto, segue il corso del torrente fino a Erve. Diventa, nell’ultima parte, una facile mulattiera e prosegue poi come strada asfaltata, da seguire senza possibilità di errore fino al punto in cui abbiamo lasciato l’auto.
Grazie ai soci per avermi aspettato con l’espressione paziente che si vede nel selfie qui sopra, e un doppio grazie a Meme che ha fatto anche il servizio fotografico per Trail Rings!