Si tratta di un giro più da camminare che da correre, con tanta salita e tratti molto tecnici. Consigliato solo a chi si sappia muovere con tranquillità su sentieri classificati come EE.
Parcheggiamo a Località Plassa – basta scrivere \”Plassa\” su Google maps e il navigatore ci porterà al punto desiderato. All\’altezza della macchinetta per il ticket, quindi nel punto in cui la strada diventa a pagamento, si trovano alcuni parcheggi dove possiamo lasciare l\’auto.
Proseguiamo a piedi lungo la strada asfaltata, i cui ampi tornanti si possono tagliare con tratti di sentiero, e arriviamo ben presto al Rifugio Alpe Arera – SABA (1560 m), da dove parte il sentiero CAI 222. Lo seguiamo fino a Capanna 2000.
Dietro al rifugio troneggia l\’Arera. Seguiamo le indicazioni che ci conducono lungo un ripido, faticoso sentiero di roccia e ghiaino fino all\’anticima, da cui ci separano un bel traverso e un divertente canalino attrezzato: occorre prestare un po\’ di attenzione, ma d\’altra parte è il punto più stabile di questa montagna, che per il resto sembra franare da tutte le parti.
Arrivando alla croce di vetta vediamo davanti a noi la via di salita lungo la parete nord, considerata una via alpinistica, per quanto semplice, e sconsigliata, almeno in discesa, agli escursionisti. La si potrebbe percorrere in salita, scendendo dalla normale, ma dato che il nostro obiettivo è il periplo abbiamo optato per un anello diverso.
Giunti in vetta percorriamo dunque la cresta verso destra, seguendo le rare indicazioni scritte, in blu sulla roccia, per la gara MAGA, che passa appunto da questa parte. La discesa qui è davvero tecnica, e bisogna stare attenti a non scivolare sul ghiaino di fondo. Percorriamo la linea della MAGA fino a incontrare il sentiero n. 244, che imbocchiamo verso sinistra – se invece ne aveste abbastanza di ghiaino franoso, andate a destra e arriverete rapidamente a Capanna 2000.
Il sentiero adesso è segnato bene, ma rimane molto tecnico e richiede la massima attenzione. Perdiamo ancora quota, girando intorno all\’enorme mole dell\’Arera in un paesaggio che diventa sempre più selvaggio, popolato da famiglie di camosci. Successivamente il sentiero ricomincia a salire – attenzione a non perdere di vista i bolli e a rimanere sul sentiero principale, perché l\’ambiente qui è davvero severo.
Arrivati al Passo di Corna Piana (2130 m), possiamo finalmente tirare il fiato: il sentiero CAI 218, o Sentiero dei fiori (variante alta) che prendiamo da qui è un\’autostrada a paragone di quello che abbiamo fatto finora. Da questo punto il giro diventa \”corribile\”.
In breve, con qualche divertente saliscendi su un sentiero molto bello e panoramico, arriviamo a Capanna 2000. Da qui non resta che ripercorrere la strada dell\’andata in discesa fino alla macchina.
Pizzo Arera (17 km – 1700 D+)
12 Ottobre 2018 by marta • Orobie Tags: arera, capanna 2000, corsa in montagna, orobie, periplo, plassa, sentiero dei fiori, trail running, zambla • 0 Comments
Cima e periplo, passando da Capanna 2000
Periodo: Ottobre 2018
Partenza: Plassa, Zambla Alta (circa 1230 m)
Distanza: 17 km
Dislivello: 1700 m
Acqua: non si trova, eventualmente si può acquistare a Capanna 2000 da cui passiamo sia all\’andata sia al ritorno.
GPX (clic dx, salva link con nome)
Si tratta di un giro più da camminare che da correre, con tanta salita e tratti molto tecnici. Consigliato solo a chi si sappia muovere con tranquillità su sentieri classificati come EE.
Parcheggiamo a Località Plassa – basta scrivere \”Plassa\” su Google maps e il navigatore ci porterà al punto desiderato. All\’altezza della macchinetta per il ticket, quindi nel punto in cui la strada diventa a pagamento, si trovano alcuni parcheggi dove possiamo lasciare l\’auto.
Proseguiamo a piedi lungo la strada asfaltata, i cui ampi tornanti si possono tagliare con tratti di sentiero, e arriviamo ben presto al Rifugio Alpe Arera – SABA (1560 m), da dove parte il sentiero CAI 222. Lo seguiamo fino a Capanna 2000.
Dietro al rifugio troneggia l\’Arera. Seguiamo le indicazioni che ci conducono lungo un ripido, faticoso sentiero di roccia e ghiaino fino all\’anticima, da cui ci separano un bel traverso e un divertente canalino attrezzato: occorre prestare un po\’ di attenzione, ma d\’altra parte è il punto più stabile di questa montagna, che per il resto sembra franare da tutte le parti.
Arrivando alla croce di vetta vediamo davanti a noi la via di salita lungo la parete nord, considerata una via alpinistica, per quanto semplice, e sconsigliata, almeno in discesa, agli escursionisti. La si potrebbe percorrere in salita, scendendo dalla normale, ma dato che il nostro obiettivo è il periplo abbiamo optato per un anello diverso.
Giunti in vetta percorriamo dunque la cresta verso destra, seguendo le rare indicazioni scritte, in blu sulla roccia, per la gara MAGA, che passa appunto da questa parte. La discesa qui è davvero tecnica, e bisogna stare attenti a non scivolare sul ghiaino di fondo. Percorriamo la linea della MAGA fino a incontrare il sentiero n. 244, che imbocchiamo verso sinistra – se invece ne aveste abbastanza di ghiaino franoso, andate a destra e arriverete rapidamente a Capanna 2000.
Il sentiero adesso è segnato bene, ma rimane molto tecnico e richiede la massima attenzione. Perdiamo ancora quota, girando intorno all\’enorme mole dell\’Arera in un paesaggio che diventa sempre più selvaggio, popolato da famiglie di camosci. Successivamente il sentiero ricomincia a salire – attenzione a non perdere di vista i bolli e a rimanere sul sentiero principale, perché l\’ambiente qui è davvero severo.
Arrivati al Passo di Corna Piana (2130 m), possiamo finalmente tirare il fiato: il sentiero CAI 218, o Sentiero dei fiori (variante alta) che prendiamo da qui è un\’autostrada a paragone di quello che abbiamo fatto finora. Da questo punto il giro diventa \”corribile\”.
In breve, con qualche divertente saliscendi su un sentiero molto bello e panoramico, arriviamo a Capanna 2000. Da qui non resta che ripercorrere la strada dell\’andata in discesa fino alla macchina.