Resegone da Erve (18,5 km – 1600 m D+)
Erve – Capanna Alpinisti Monzesi – Rifugio Azzoni – Forbesette – Passo del Giuff – Piani d’Erna – Passo del Foo – Capanna Alpinisti Monzesi – Erve
Periodo: Novembre 2018
Partenza: Erve (559 m)
Distanza: 18,5 km
Dislivello: 1600 m
Acqua: si incontrano diverse fontanelle, ma attenzione, alcune possono essere asciutte.
percorso in formato GPX (clic dx, salva con nome)
Questo percorso risale il corso del torrente Erve seguendo il sentiero n. 11 fino in cima al Resegone; scende dalla parte opposta, fino alla sorgente delle Forbesette; gira poi tutto intorno al Resegone seguendone l’anello, per poi ridiscendere a Erve. La prima parte, fino alla vetta, è piuttosto ripida, la seconda decisamente corribile. Un giro nel complesso facile, solo con qualche tratto tecnico nell’ultimo tratto del sentiero n. 11 (da evitare senza adeguata attrezzatura in caso di neve) e lungo il sentiero n. 5 dai Piani d’Erna al Passo del Foo.
Lasciamo l’auto a Erve, dove si arriva con una strada davvero panoramica. Tenete a mente che a Erve il telefono non prende! Ci sono diversi parcheggi lungo la strada principale, più o meno affollati a seconda della stagione. In estate, le pozze del torrente attirano folle di gitanti e trovare posto può essere difficile. In autunno si riesce generalmente a lasciare la macchina proprio all’inizio del sentiero. Per chi viene per la prima volta, la cosa più semplice è seguire la strada fino a quando finisce con una piccola rotonda, tornare indietro e parcheggiare nel primo posto libero.
Il sentiero n. 11 costeggia il torrente Erve. All’inizio è una carrozzabile, poi si trasforma in un vero e proprio sentiero. Dobbiamo seguire le indicazioni per Capanna Alpinisti Monzesi, per cui ci sono due varianti, una molto semplice e l’altra indicata come “impegnativa” (decisamente più ripida, con qualche tratto un po’ esposto, ma niente di difficile). Io ho deciso di percorrere quest’ultima in salita, e la variante più semplice al ritorno, in discesa.
I due sentieri si ricongiungono a circa 4 km dalla partenza. Proseguiamo verso il crocefisso che vediamo poco più in alto, e da qui arriviamo in breve a Capanna Alpinisti Monzesi (1171 m). Saliamo a sinistra del rifugio fino a incontrare le indicazioni per il Rifugio Azzoni e la vetta del Resegone. Il sentiero è sempre il n. 11, ma da qui in poi diventa decisamente più impervio.
L’ultimo tratto, in particolare, è un canalone roccioso molto selvaggio, poco frequentato, veramente bello – territorio di camosci, tra le altre cose. Attenzione a ghiaccio e neve, in inverno non si può salire con le scarpette da corsa.
Uscendo dal canale, ci si ricongiunge al sentiero n. 1 e in un attimo si arriva al Rifugio Azzoni (1860 m) e alla croce di vetta (1875 m).
Scendiamo ora dall’altro lato della montagna, seguendo le indicazioni per Morterone, sentiero n. 17. Dopo un primo tratto di discesa piuttosto ripida, il sentiero diventa piacevolmente corribile. Il bosco in cui entriamo, e che farà da cornice a tutta la seconda parte del giro, è particolarmente bello in autunno, quando si corre su un morbido (benché scivoloso!) tappeto di foglie rosse.
Dobbiamo proseguire seguendo le chiare indicazioni prima per la sorgente delle Forbesette (1400 m), poi per il Passo del Giuff (1515 m). Da qui ai Piani d’Erna è tutta discesa, sempre lungo l’Anello del Resegone – un bellissimo traverso, perfetto per correre. Sbuchiamo su una strada sterrata, dove c’è una fontana. Proseguiamo per un breve tratto in piano e poi prendiamo il sentiero in discesa verso destra, che attraversa un prato e ci deposita a un crocevia di sentieri.
Per tornare a Capanna Alpinisti Monzesi ci sono due possibilità: il sentiero n. 7, facile, e il sentiero n. 5, attrezzato. Io ho seguito quest’ultimo, dove in realtà il tratto “EE” è solo uno – ma per chi non si senta sicuro su roccette e catene conviene comunque utilizzare il 7.
Arriviamo al passo del Foo (1296 m), dove troviamo la Capanna Sociale Ghislandi, e da qui è tutta discesa: seguiamo le indicazioni per Capanna Alpinisti Monzesi e, poi, per Erve. In discesa conviene seguire la variante “semplice” del sentiero n. 11, perfetta per correre e molto piacevole perché passa lungo il torrente con le sue belle pozze cristalline. Dopo il crocefisso, dunque, prendiamo a sinistra, anziché a destra da dove siamo arrivati.
Proseguiamo in discesa fino a ricongiungerci con il sentiero dell’andata, un ultimo tratto di carrozzabile e siamo arrivati!
Resegone EE (20,5 km – 1850 m D+)
8 Marzo 2022 by marta • Valsassina Tags: alpinisti monzesi, anello del resegone, azzoni, capanna monza, corsa in montagna, creste della giumenta, erve, ghislandi, lecco, magnodeno, resegone, trail running • 0 Comments
Erve – Magnodeno (1241 m) – Creste della Giumenta (EE) – Passo del Fo – Piani d’Erna – Passo del Giuff – Colletto di Brumano – Monte Resegone (1875 m) – Passo del Fo – Capanna Monza – Erve via sorgente San Carlo.
Periodo: Marzo 2022
Partenza: Erve
Distanza: 20,5 km
Dislivello: 1850 m
Acqua: varie fontane, trovate chiuse
GPX (clic dx, salva link con nome)
Una fredda domenica dal meteo incerto è l’occasione ideale per una corsetta sul Resegone, troppo frequentato nei weekend di bel tempo. Ha nevicato, ma non sappiamo quanto: io e Tony partiamo quindi ben coperti e con i ramponcini nello zaino.
Uno dei miei percorsi preferiti è quello che da Erve sale al Magnodeno e percorre poi le Creste della Giumenta, un sentiero solo per escursionisti/runner esperti, fino al passo del Fo e a Capanna Ghislandi. Potete trovare qui una versione più breve dello stesso giro. Dal passo del Fo, invece che ridiscendere subito a Erve, io e Tony abbiamo seguito l’anello del Resegone verso i piani d’Erna e il passo del Giuff, per poi salire in vetta al Resegone dal Colletto di Brumano.
Sul versante settentrionale, tra i piani d’Erna e il colletto di Brumano, ci siamo trovati immersi in un clima polare, con il sentiero coperto di ghiaccio e un sottile strato di neve fresca (ramponcini a tratti utili, ma non indispensabili). Su quello meridionale, invece, abbiamo trovato condizioni più miti, con le primule in fiore e qualche raggio di sole. La partenza è appunto da Erve, dove troviamo parcheggio nella piazzetta davanti alla chiesa. Si attraversa il ponticello e si seguono senza possibilità d’errore le indicazioni per il Magnodeno.
Ci sono diversi sentieri: noi seguiamo quello in direzione “falesia”, facile e panoramico, che in breve ci porta in vista della croce di vetta del Magnodeno. Dal momento in cui si intravede la croce a quello in cui si arriva effettivamente in cima passa parecchio tempo, con alcuni tratti ripidi e faticosi. Ma veniamo ripagati da una vista fantastica, che spazia dalla valle dell’Adda fino alla Valsassina.
Dopo la foto di rito, torniamo sui nostri passi e scendiamo brevemente lungo un ripido sentiero. Al primo bivio teniamo la sinistra e al secondo prendiamo il sentiero in leggera discesa verso destra. Perdiamo un po’ di quota attraversando il bosco fino ad arrivare a una fontanella (chiusa, come tutte quelle che troveremo da qui fino alla sorgente San Carlo). In questo punto si dividono il sentiero n. 23, indicato – in modo un po’ eccessivo – come EEA, e il n. 24, escursionistico e più veloce: entrambi portano al passo del Fo e si ricongiungono un chilometro e mezzo più avanti, alla fine delle creste.
Le Creste della Giumenta sono divertenti e panoramiche, a patto di non soffrire di vertigini. Ci si arrampica su e giù per roccette attrezzate con catene, fino a raggiungere Capanna Ghislandi, dove si riprende un sentiero di grado escursionistico.
Ci troviamo qui al passo del Fo e dobbiamo seguire le indicazioni per i Piani d’Erna lungo l’anello del Resegone. Il sentiero è facile, semipianeggiante e bene indicato. Ci troviamo ben presto a un bivio, dove teniamo la sinistra seguendo le indicazioni per la funivia. Questa è la variante EE dell’anello del Resegone, mentre quella escursionistica passa poco più in basso.
Il sentiero in realtà è sempre corribile, tranne per un brevissimo tratto dove una catena aiuta nell’attraversamento di un canale. Ben presto raggiungiamo i Piani d’Erna e proseguiamo in salita verso il passo del Giuff.
Il clima cambia radicalmente mentre ci spostiamo verso nord: la temperatura si abbassa e troviamo il sentiero ricoperto di neve e ghiaccio. Proseguiamo in leggera salita, con lunghi tratti corribili, fino al passo del Giuff (1515 m), poi, da qui alla sorgente delle Forbesette, possiamo tirare il fiato con una bella discesa. A un nuovo bivio, dove troveremo le indicazioni per la vetta del Resegone e il rifugio Azzoni (da non confondere con il rifugio Resegone, che si trova molto più in basso), abbandoniamo l’anello e intraprendiamo l’ultima salita del nostro giro.
Poco meno di 500 m di dislivello ci separano dalla croce di vetta e, nonostante le condizioni non ottimali, troviamo decine di escursionisti che salgono e scendono – si tratta della classica salita al Resegone da Brumano.
Infreddoliti e anche piuttosto affamati, considerando che siamo in giro da quasi quattro ore con solo un paio di gel sullo stomaco, raggiungiamo il rifugio Azzoni e valutiamo di fermarci per una fetta di torta. La ressa però ci dissuade e decidiamo di tirare dritto fino a Erve, non prima di essere saliti alla croce per una foto – che oggi esce più bella del solito, perché qualcuno ha installato tra le rocce la bandiera della pace.
Sempre più congelati, cominciamo la discesa dal sentiero n. 1, la via normale per i Piani d’Erna. Torniamo finalmente sul versante solivo del Resegone e recuperiamo una temperatura corporea accettabile. Dopo un breve tratto ancora per roccette, il sentiero diventa corribile, e qui ci riscaldiamo davvero! Abbandoniamo il sentiero principale per prendere il cosiddetto Sentiero della Staffa – molto poco battuto – che taglia verso sinistra in direzione Capanna Ghislandi / Passo del Fo.
Passando dall’attacco della ferrata del Centenario, arriviamo al passo del Fo e a Capanna Ghislandi.
Da qui seguiamo le indicazioni e il facile sentiero per il rifugio successivo, Capanna Alpinisti Monzesi (o Capanna Monza).
Scendiamo ora lungo il sentiero principale verso Erve. A un bivio, prendiamo la facile discesa che passa per la sorgente San Carlo e lungo il corso del torrente Erve: tra le due varianti, è quella più corribile e veloce, e a noi lo stomaco brontola dalla fame! Percorriamo in fretta i circa 4 km che ci mancano e, arrivati in paese, ci precipitiamo al circolo Arci dove veniamo rifocillati con ottimi panini e birra.