Traversata delle Grigne (24 km – 2050 m D+)
Periodo: Luglio 2018
Partenza: Piani Resinelli (1200 m)
Distanza: 24 km
Dislivello: 2050 m
Acqua: non si trova se non a pagamento nei rifugi, e nell\’ultima parte del giro al Pialeral.
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La traversata delle Grigne non è esattamente un percorso da trail, ma piuttosto una sky di alta montagna – anche se il punto di massima elevazione, la cima del Grignone, arriva poco oltre i 2400 m. Un percorso a tratti alpinistico, non sempre ben segnato, per cui sono necessarie esperienza e conoscenza di queste montagne che, nonostante l’altezza modesta, possono mettere in seria difficoltà.
Il principio della traversata è semplice: salire in cima alla Grignetta, o Grigna meridionale (2177 m), da lì passare tramite l’Alta Via delle Grigne alla cima del Grignone (2410 m), infine scendere e tornare al punto di partenza seguendo la cosiddetta traversata bassa.
Per raggiungere la cima della Grignetta abbiamo diverse alternative: la via più diretta e semplice è la buona vecchia Cermenati, ripida e un po’ sdrucciolevole, ma comoda per arrivare in vetta senza incontrare punti tecnici, esposti o comunque tali da mettere in difficoltà l’escursionista inesperto; oppure si può passare da rifugio Rosalba, salendo dal sentiero delle Foppe o dal sentiero dei Morti, e raggiungere la cima seguendo il sentiero Cecilia – sentiero tecnico, franoso e mal segnato, ma molto bello e panoramico; o ancora seguire la Direttissima (EEA come il Cecilia ma decisamente meglio indicato) per il Rosalba fino al bivio per il colle Valsecchi, dove si incontra il sentiero Cecilia che porta in vetta. La parte più pericolosa e mal segnata del sentiero Cecilia è in ogni caso quella tra il colle Valsecchi e la cima, quindi questa terza opzione non toglie niente alla difficoltà del percorso, raccomandato solo a chi si sente a proprio agio in un ambiente di tipo alpinistico.
La Cermenati (sentiero n. 7) e la Direttissima (sentiero n. 8) si prendono dallo stesso punto. Si parcheggia ai Piani Resinelli, sotto il Forno della Grigna. Lasciandosi il forno sulla sinistra si sale lungo la strada asfaltata e si prende la carrozzabile che sale ripida sulla sinistra per il rifugio Porta. La si percorre fino a incontrare il sentiero, che dopo un breve tratto pianeggiante comincia a salire ripido e ghiaioso – un primo assaggio di quello che troveremo più avanti. Ben presto si arriva al bivio: a destra la Cermenati, a sinistra la Direttissima.
Opzione 1: Cermenati. Il modo più semplice per arrivare in cima è, appunto, la Cermenati. Un sentiero che sale “dritto per dritto”, come si dice, ripido e impietoso. È il percorso del Grignetta Vertical, che i campioni percorrono in poco più di mezz’ora (tre quarti d’ora per le donne più forti): i comuni mortali possono pensare di arrivare in cima in un’oretta.
Opzione 2: Direttissima. La Direttissima deve il suo nome al fatto di essere la via più diretta non per la cima, a cui gira intorno in un anello panoramico ma tutt’altro che diretto, bensì per il Rifugio Rosalba. Al bivio, se si opta per questa soluzione, si prende a sinistra e si segue il sentiero in falsopiano. Attenzione a non scendere, mantenete la destra se trovate un ulteriore piccolo bivio. Si attraversa il Canale Caimi e si sale dolcemente tra le guglie calcaree che caratterizzano questa montagna. Ben presto l’ambiente si fa più selvaggio e cominciano i tratti attrezzati con pioli e catene. La parte forse più caratteristica del percorso della Direttissima è il Caminetto Pagani, che si supera con due scalette. Dopo il camino il sentiero perde un po’ di quota (attenzione a non farsi trarre in inganno, la traccia che sale non porta da nessuna parte!). Si passa tra guglie e pinnacoli, tra cui si trovano molte vie di arrampicata. Dal mio punto di vista, questa è in assoluto la parte più bella della Grignetta. All’altezza del Canalone Angelina ci troviamo a un bivio: il sentiero n. 8A, o sentiero Giorgio, porta fino al Rosalba, mentre noi dobbiamo seguire per l’Ago Teresina, risalendo il canalone fino al colle Valsecchi da cui poi si raggiunge il sentiero Cecilia proveniente dal Rosalba. Si segue allora il Cecilia verso destra, prestando attenzione ai pochi bolli sbiaditi e ai rari cartelli per non perdere la traccia. Anche qui il sentiero è attrezzato con catene, utili non solo per muoversi in sicurezza ma anche per capire da che parte andare. Dopo un canalino da percorrere in discesa, comincia la salita che porta a incrociare la Cermenati nell’ultimo tratto, e in breve si arriva in cima.
Volendo allungare ulteriormente il percorso, si può anche percorrere il sentiero Giorgio (8A) fino al colle Garibaldi e prendere il Cecilia da qui, sempre in direzione vetta.
Opzione 3: Sentiero dei morti e Cecilia. Il percorso qui registrato passa per il rifugio Rosalba e percorre integralmente il sentiero Cecilia dal Rosalba alla vetta. Dal parcheggio ai Piani Resinelli, anziché salire, si scende dalla parte opposta rispetto al Forno, in direzione della chiesa. Si segue la strada asfaltata dietro alla chiesa, via alla Carlata – volendo c’è un sentiero, ma non è indicato… dovete essere bravi a trovarlo! – in leggera discesa in direzione Abbadia Lariana. Dopo un paio di chilometri in discesa si incontra una deviazione verso destra per il Rifugio Rosalba, sentiero dei Morti, Sentiero delle Foppe. Si seguono le indicazioni per il Sentiero dei morti, la via più diretta per il Rosalba. Il sentiero sale con decisione – anche qui, un bel vertical che permette di guadagnare 400 m di quota in poco più di 1 km. Questo versante della Grignetta è territorio dei camosci, è facile vederne diversi al mattino presto e alla sera. Arrivati al Rosalba, si prende il sentiero Cecilia e lo si percorre fino a incrociare la Cermenati per salire in vetta.
Come già detto, bisogna prestare particolare attenzione al Cecilia. È molto bello, ma richiede la massima concentrazione per evitare di perdere il sentiero in un ambiente comunque molto severo. Attenzione anche alla cresta Segantini, che passa sopra al Cecilia, e in generale alla presenza di escursionisti che potrebbero smuovere sassi. Di tutto il giro qui descritto, penso che sia la parte più delicata.
La Cermenati termina in cima alla Grignetta con qualche roccetta attrezzata con catene. Si attraversa la cima, passando per la nuova croce e il bivacco Ferrario, e si scende dalla parte opposta con l’aiuto, qui sì indispensabile, delle catene. Dopo avere superato le prime roccette in discesa, il sentiero prosegue lungo la cresta Sinigaglia, mentre noi scendiamo a sinistra dal Canalino Federazione, anch’esso attrezzato con catene ma non particolarmente difficile. Bisogna solo prestare attenzione a non smuovere sassi e a non scivolare sulla ghiaia. In fondo al canale si apre la vera Alta Via delle Grigne, che percorre dapprima la cresta della Federazione, e dopo la bocchetta del Giardino – da cui si diparte a sinistra il sentiero per il Rosalba – scende fino ai 1800 m del cosiddetto Buco di Grigna. Questa è, dopo i due chilometri iniziali, la prima parte corribile del giro: godiamocela prima che ricominci la salita!
Arrivati al Buco, ci troviamo davanti il Grignone in tutta la sua mole, altri 600 metri da riguadagnare faticosamente. Con l’aiuto di catene si risalgono gli Scudi, divertenti paretine che non presentano grandi difficoltà, se non in alcuni punti un po’ franosi. Un nuovo pezzo di cresta erbosa permette di nuovo di corricchiare fino al bivacco Merlini, da cui parte l’ultimo faticoso strappo verso la cima del Grignone. Emergendo da questo punto nei weekend estivi si incontra una vera e propria processione di escursionisti che salgono al Rifugio Brioschi da Balisio.
La cima del Grignone, affollata di gitanti e corvi, è molto panoramica: da qui possiamo osservare tutto il percorso che abbiamo fatto dalla Grignetta, oltre agli altri sentieri e le altre cime del gruppo delle Grigne. Nelle giornate terse, al di là del lago, si arriva a vedere il Monte Rosa e persino a distinguere la sagoma del Cervino. Il rifugio Brioschi è una tappa fondamentale, specie con il caldo, perché fin qui non abbiamo incontrato acqua e le scorte sono verosimilmente finite.
Dopo esserci rifocillati, pronti per la parte più semplice (ma più calda!) del giro, riscendiamo da dove siamo arrivati fino al bivacco Merlini. Da qui ci sono diverse varianti, che portano tutte al Pialeral. Noi prendiamo il sentiero estivo, che scende dapprima con decisione, per poi addolcirsi e terminare in un prato quasi pianeggiante. Poco prima del Pialeral, sulla destra, si incontra finalmente una fontana (un po’ nascosta dietro un capanno).
Adesso scendiamo, superiamo il Pialeral e il laghetto che rimangono alla nostra sinistra e, poco oltre, incontriamo sulla destra la deviazione per la traversata bassa. Se proseguissimo dritto invece finiremmo a Balisio.
La traversata bassa è un sentiero divertente, tutto corribile, che riporta ai Piani Resinelli con circa 7 km di saliscendi nei boschi. Consiglio di tenere un po’ di energia per lo strappo finale, in corrispondenza della fattoria che si vede chiaramente già dal Pialeral: lì si incontra una prima salita che porta all’edificio, e poi un’altra salita ormai su strada sterrata con la fattoria alle spalle. A destra abbiamo adesso la cresta Sinigaglia della Grignetta. Terminata la salita, finalmente la strada, ora asfaltata, piega a sinistra e scende al Forno della Grigna, dove ci aspetta una meritata birretta!
Giro ad anello in Grignetta (24 km – 1990 m D+)
3 Giugno 2019 by marta • Valsassina Tags: abbadia lariana, bivacco ferrario, buco di grigna, canalino federazione, cermenati, corsa in montagna, grigna meridionale, grignetta, piani resinelli, rifugio elisa, rongio, sentiero del viandante, trail running, valsassina • 2 Comments
Da Abbadia Lariana a Rongio lungo il Sentiero del Viandante, salita al Rifugio Elisa (1515 m) dal sentiero 14, Buco di Grigna (1803 m), panoramico tratto di Traversata Alta, Canalino Federazione e vetta della Grigna Meridionale (2177 m). Discesa via Cermenati fino ai Piani Resinelli e strada carrozzabile fino a Abbadia Lariana.
Periodo: Giugno 2019
Partenza: Abbadia Lariana
Distanza: 24 km
Dislivello: 1990 m
Acqua: varie fontane a Rongio e nella prima parte del sentiero 14, poi più niente fino ai Piani Resinelli
GPX (clic dx, salva link con nome)
Per godersi la Grignetta in tutti suoi 2177 metri bisogna scalarla dalla base! Questo anello parte da Abbadia Lariana, sul lago di Lecco, e raggiunge la vetta della Grigna meridionale dal versante nord, per poi riscendere dalla più comune via di salita, la Cermenati, fino ai Piani Resinelli e da qui di nuovo ad Abbadia Lariana. Il percorso è bene indicato e non crea problemi di orientamento. Tuttavia bisogna considerare che la parte alta del giro, dal rifugio Elisa al Buco di Grigna e da qui alla vetta della Grignetta, presenta dei tratti molto tecnici che richiedono dimestichezza con ghiaioni sdrucciolevoli e roccette verticali attrezzate con catene. Se non si è più che sicuri della propria preparazione, meglio optare per un giro diverso.
Si lascia l’auto all’imbocco del sentiero del Viandante, nel comodo parcheggio in fondo a via per Castello ad Abbadia Lariana. Partendo molto presto al mattino – come consiglio in ogni caso di fare, per evitare il caldo e il bagno di folla lungo la Cermenati – si trova facilmente posto. Cominciamo a correre lungo il sentiero del Viandante, un percorso molto bello e ben segnalato che da Abbadia porta fino a Colico passando per boschi e paesini, a destra le ripide pareti delle montagne e a sinistra una vista stupenda sul lago.
La traccia gpx qui allegata abbandona per un tratto questo percorso, seguendo la strada asfaltata che passa poco più in alto.
Ma è la stessa cosa, potete anche limitarvi a seguire le targhette e i bolli arancione del Viandante fino a Rongio, punto di partenza per varie escursioni sulle Grigne. Troviamo qui una piazzetta con una fontanella e indicazioni per vari sentieri: dobbiamo prendere il numero 14, verso sinistra, per il Rifugio Elisa. I cartelli danno 3 ore da qui al rifugio, ma considerate che la prima parte del sentiero è una mulattiera quasi pianeggiante che di corsa si percorre molto velocemente. Io ho impiegato 2 ore da Abbadia Lariana al Rifugio Elisa, e non sono certo una scheggia.
Si segue ora senza possibilità di errore il sentiero n. 14, accompagnati per un tratto dal torrente Meria, che forma bellissime pozze e cascatelle. Dato che nella parte alta del giro non si troverà più acqua, consiglio di approfittare delle varie fontane in questo primo tratto e arrivare al rifugio con le borracce piene.
La salita nel bosco è lunga e faticosa, ma tutta all’ombra – soprattutto se si parte presto al mattino. L’altro vantaggio di una sveglia prima dell’alba è che passando per primi sul sentiero lo si trova affollato di camosci!
Il Rifugio Elisa si erge a 1515 m di altezza, arroccato sulle pareti scoscese delle Grigne con una bella vista sul lago. Se il sentiero fin qui è stato facile e comodo, oltre il rifugio cambia completamente faccia. L’ambiente si fa via via più selvaggio e alcuni tratti del sentiero 14, che continuiamo a percorrere fino al Buco di Grigna (1803 m), possono rivelarsi impegnativi. Con l’aiuto di qualche catena scendiamo in un franoso canalone, da attraversare con la massima attenzione. Occhio ai camosci, che non si fanno tanti problemi a smuovere sassi nei punti più pericolosi.
Superato il canalone, riprendiamo a salire e sbuchiamo finalmente su una cresta, dove la vista può spaziare sul lago e sulle caratteristiche guglie di calcare che rendono famosa la Grignetta. Proseguiamo lungo il sentiero, facendo attenzione a non perderlo di vista tra le roccette. Nei punti più difficili ci sono sempre delle catene con cui aiutarsi.
Arriviamo finalmente al Buco di Grigna, dove incrociamo la Traversata Alta – ossia il percorso che unisce le cime delle due Grigne, la Grigna meridionale alla nostra destra e quella settentrionale, con il Rifugio Brioschi, alla nostra sinistra. L’obiettivo oggi è la Grignetta, o Grigna meridionale, facilmente riconoscibile per il bivacco Ferrario che luccica in cima. Svoltiamo dunque a destra e prendiamo a correre lungo questo bellissimo tratto di sentiero panoramico e semipianeggiante.
La parte “corribile” della traversata ben presto finisce e il sentiero si trasforma in un faticoso ghiaione in salita, che diventa sempre più ripido via via che ci avviciniamo al canalino Federazione – il percorso attrezzato che con un ultimo strappo ci condurrà finalmente in cima alla Grignetta.
Di nuovo, consiglio di prestare molta attenzione, soprattutto in presenza di neve, e di evitare questo percorso se non ci si sente del tutto a proprio agio su roccette e catene. Il canale è infatti piuttosto verticale e impegnativo.
Mentre saliamo, non dimentichiamo di voltarci di tanto in tanto ad ammirare il panorama sulla traversata appena percorsa e sul Grignone, che si erge imponente alle nostre spalle.
Uscendo dal canalino Federazione incontriamo un’altra popolare via di salita alla Grignetta, la cresta Sinigaglia. La seguiamo, scalando le ultime roccette attrezzate – prima in discesa, poi di nuovo in salita – fino a raggiungere la vetta. Da qui la vista si apre a 360 gradi sulle valli e sulle montagne circostanti. La vetta è sempre molto affollata, ma nondimeno merita una bella pausa e una foto ricordo.
Per scendere attraversiamo l’ampia cima e imbocchiamo il ripido, soleggiato e noiosissimo sentiero da cui sale la maggior parte degli escursionisti, la Cermenati. Perdiamo rapidamente quota e arriviamo ai Piani Resinelli, a circa 1200 m di altezza. Seguiamo la strada asfaltata in discesa e attraversiamo l’enorme parcheggio ai piedi del Forno della Grigna, che nelle belle giornate troveremo pieno zeppo di auto con escursionisti e scalatori in partenza per i più svariati giri.
Alla fine del parcheggio svoltiamo a sinistra, lasciandoci sulla destra la chiesetta, poi svoltiamo a destra lungo via privata Bodoni. Da qui proseguiamo lungo questa strada, che diventerà poi via Campelli, sempre in discesa con le guglie della Grignetta che ci fanno da sfondo sulla destra.
La strada asfaltata diventerà poi una carrozzabile, i cui tornanti qua e là si possono tagliare con tratti di sentiero. All’altezza dei Campelli, dove troviamo tra l’altro una fontana, che a questo punto può tornare utile, troviamo anche le indicazioni per Abbadia Lariana. In ogni caso, su strada o su sentiero, perdiamo rapidamente i quasi 1000 metri che mancano per arrivare all’altezza del lago. Quasi sempre all’ombra, possiamo corricchiare tranquillamente in discesa fino alla macchina.