Anello ai piedi del Grona (27,6 km – 1780 m D+)
Periodo: Dicembre 2018
Partenza: Menaggio
Distanza: 27,6 km
Dislivello: 1780 m
Acqua: numerose fontane lungo tutto il percorso
GPX (clic dx, salva link con nome)
Il Monte Grona (1736 m) offre un ampio ventaglio di percorsi per passeggiare, correre, o anche arrampicare – la ferrata del Grona è una delle più belle della zona, dal mio punto di vista – sempre con una vista spettacolare sul lago di Como e sulle montagne della Valtellina.
Questo giro doveva in teoria passare per la cima e la cresta del Grona, ma il forte vento e il ghiaccio ci hanno spinto a optare per un percorso più basso e meno esposto. Anche così, il percorso è molto bello e vale la pena di essere ripetuto.
Si comincia a Menaggio, dove possiamo lasciare l’auto in zona lungo lago – si trova facilmente posto in bassa stagione, probabilmente sarà necessario cercare altrove se si viene in estate. Noi abbiamo parcheggiato in via Mylius e cominciato a correre proprio nel centro di Menaggio, in salita verso via Monte Grappa. Si continua a salire lungo la strada asfaltata fino a incontrare le indicazioni per la via ciclo-pedonale, nuova e molto ben fatta, che percorreremo per un chilometro e mezzo fino al paesino di Cardano.
Attraversiamo il minuscolo centro abitato e troviamo un sentiero sulla sinistra, che imbocchiamo inoltrandoci in un sorprendente palmeto. Continuiamo in discesa fino a un torrente, che attraversiamo con un bel ponte in pietra, e risaliamo dall’altra parte. Dobbiamo seguire le indicazioni per il sentiero 4 (Piamuro – Mulino della Valle – M. Nogara), e continuare poi verso sinistra per il Mulino della Valle (393 m). Da qui seguiamo invece il segnavia P.T.P. (Percorso Trail Permanente), lungo un sentiero davvero ideale per il trail running!
Superiamo un allevamento ittico e troveremo sulla destra le indicazioni per il sentiero n. 3, Via dei Monti Lariani. Seguiremo questo sentiero, ben indicato, per circa 6 km e quasi 1000 metri di salita, passando per Barna e La Piazza, fino al Rifugio Menaggio (1383 m).
Dal rifugio la vista è semplicemente spettacolare. Anziché proseguire verso la cima del Grona, abbiamo preso il Sentiero Alto, poco sopra il rifugio, che scende verso l’Alpe Breglia. Al bivio abbiamo preso il sentiero che sale a sinistra verso la chiesetta di Sant’Amate (1623 m, il punto più alto del giro).
Dalla chiesa si torna indietro per pochi metri seguendo il sentiero da cui siamo arrivati e si prende il sentiero in discesa verso sinistra, indicato di nuovo come P.T.P. Ben presto ci si trova su una strada sterrata che permette di perdere velocemente un po’ di quota. Continuiamo a seguire la strada anche quando diventa asfaltata, prestando attenzione alle poche auto in circolazione. Dopo qualche tornante di asfalto, troviamo sulla destra le indicazioni per Alpe Breglia – sentiero n. 3.
Seguendo questo sentiero attraversiamo boschi e graziosi alpeggi, affrontiamo un’ultima salita e ben presto arriviamo all’Alpe Breglia. Da qui seguiamo la strada asfaltata in discesa verso Plesio – si può tagliare qualche tornante via sentiero – e da Plesio cominceremo a vedere le indicazioni per Menaggio. Anche le frecce gialle dipinte per terra, indicazioni del Marathon Trail Lago di Como, possono essere seguite a ritroso per tornare sul lago. L’ultimo tratto è un misto di asfalto e mulattiere, riattraversiamo il piccolo centro del paese e recuperiamo l’auto.
Grignone, anello basso San Calimero-Pialeral (21 km – 1200 m D+)
7 Gennaio 2019 by marta • Valsassina Tags: alva, balisio, ballabio, corsa in montagna, giro invernale, grigne, grignone, inverno, pasturo, pialeral, rifugio riva, san calimero, trail running, valsassina • 0 Comments
Periodo: Gennaio 2019
Partenza: Balisio, Ballabio (circa 700 m)
Distanza: 21 km
Dislivello: 1200 m
Acqua: fontana al Pialeral
GPX (clic dx, salva link con nome)
Per una corsetta invernale sul Grignone, nella speranza di evitare per quanto possibile freddo, neve e ghiaccio, ci siamo inventati questo facile anello con partenza da Balisio, passando per Pasturo, Rifugio Riva, San Calimero, traversata bassa e Pialeral. Un giro raccomandato per l\’esposizione favorevole (i traversi prendono il sole per tutta la mattina), anche se i ramponcini vanno sempre tenuti nello zainetto – si sale oltre i 1500 m e il ghiaccio non manca!
A Balisio si può parcheggiare alla Tamoil, lungo la statale che da Ballabio porta verso Pasturo. Noi, intenzionati a fermarci per pranzo all\’Alva (la bottega con ristorante self-service sulla statale), abbiamo superato il benzinaio e lasciato l\’auto al parcheggio riservato appunto ai clienti dell\’Alva.
Da qui si torna indietro per pochi metri lungo la strada (attenzione alle auto!) e si prende la stradina sterrata che sale a destra – la maggior parte degli escursionisti la percorre in macchina fino alla cappelletta. Si riesce tranquillamente a correre con pendenza moderata, guadagnando un centinaio di metri fino appunto alla cappelletta-parcheggio. Poco prima, a meno di 2 km dalla partenza, lasciamo la via maestra e imbocchiamo il sentiero in salita che si diparte a destra della strada.
Dopo un primo tratto in salita cominciamo a perdere quota e ci godiamo un paio di chilometri in facile discesa verso Pasturo; attraversiamo il paese, ignorando i vari sentieri che si staccano a sinistra verso il Grignone. Percorriamo via Casera fino a incontrare le indicazioni per la ZacUp. Continuiamo lungo la stessa strada, ora in salita, e dopo due tornanti imbocchiamo il sentiero che si stacca con una curva a gomito verso destra. Saliamo per un tratto nel bosco e sbuchiamo in un bell\’alpeggio, ampio e soleggiato. Lo attraversiamo continuando a salire.
Troviamo le indicazioni per il Rifugio Riva, poco distante ma da cui non si passa. Proseguiamo lungo una salita sempre più ripida e incontriamo finalmente le indicazioni per traversata bassa e San Calimero, la nostra meta. Seguiamo i cartelli, anche se ormai il sentiero è uno solo, inequivocabilmente in salita fino all\’inconfondibile tetto rosso della chiesetta di San Calimero (1495 m).
Da qui seguiamo la traversata bassa, bene indicata, verso il Pialeral. Sono possibili un paio di varianti: noi abbiamo sempre scelto il sentiero che passava più in alto. Il punto più panoramico del giro è quello subito dopo San Calimero, quando a una svolta ci si trova davanti il Grignone in tutta la sua imponenza. Nel punto più alto della traversata arriviamo sopra i 1500 m – nel bosco abbiamo trovato parecchio ghiaccio, prestate attenzione se ripetete il percorso in inverno.
Da San Calimero al Pialeral sono circa 3 km di saliscendi, per lo più semplici e corribili; dal Pialeral proseguiamo in discesa fino a incontrare le indicazioni per la traversata bassa, che seguiamo per altri 2 km; arrivati nel punto più basso, poco dopo avere attraversato il torrente e all\’altezza del km 17 del giro, troveremo un sentiero che si stacca sulla sinistra e che ci condurrà sulla via \”normale\” che collega il Pialeral con Balisio. Alla cappelletta-parcheggio ci ricongiungiamo con la strada percorsa all\’andata, che seguiamo a ritroso fino alla macchina.
Essendo un giro abbastanza breve e consigliabile per la stagione fredda, non dovremmo trovarci ad avere bisogno di acqua. Nel caso, tuttavia, ricordiamoci che poco prima del Pialeral c\’è una fontana, seminascosta in uno spiazzo erboso in alto a destra rispetto al sentiero, dietro a un capanno. Altre fontane si trovano solo verso l\’inizio e verso la fine del giro.