Verso il Moregallo e oltre (27,5 km – 1750 m D+)
Percorso ad anello da Civate: santuario Madonna della neve, Canzo, rifugio SEV ai piedi dei Corni, creste del Moregallo (EE), sasso di Preguda.
Periodo: Marzo 2021
Partenza: Civate, via Cerscera
Distanza: 27,5 km
Dislivello: 1750 m
Acqua: fonte di Gajum, Prim’alpe, sorgente sul sentiero 5, fonte di Sambrosera, Valmadrera
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Voleva essere un giro più lungo, ma anche così ne è uscito un bel percorso. Con Meme siamo partiti nel primo pomeriggio e siamo arrivati con il buio, godendoci la parte più bella del giro – le creste del Moregallo – con la luce calda del tramonto.
La partenza è da Civate, via Cerscera. Da qui si prende la scalinata in salita tra le case e si seguono i cartelli per San Pietro fino alla località Pozzo. Alla fine di via del Pozzo, dove normalmente si svolta a destra per andare verso San Pietro e il Cornizzolo, abbiamo preso il sentiero a sinistra per Suello.
Questo sentiero è stato una super scoperta: grazioso e panoramico, in un paio di chilometri di leggera discesa ci ha portato a Suello, dove comincia la direttissima per il Cornizzolo. Ignorando anche questo percorso arcinoto, abbiamo proseguito, ora in leggera salita, lungo la strada che porta a Cesana Brianza e al parco del Roccolo. Si costeggia questo piccolo parco continuando a salire, ora su sterrato, fino al santuario Madonna della neve (440 m), da cui si apre un bello scorcio sul lago di Pusiano.
Senza superare il santuario, bisogna prendere il sentiero un po’ nascosto che sale verso destra, seguendo le indicazioni per il Cornizzolo.
Si sale per poco lungo una strada sterrata e, al tornante, si prende il sentiero non indicato che prosegue dritto nel bosco. Basta ora continuare lungo questo sentiero fino a incrociare la strada a tornanti che da Eupilio sale verso il Cornizzolo, e proseguire lungo questa strada in salita fino al punto in cui, sulla sinistra, si trovano le indicazioni per il cosiddetto Senterùn.
Questo sentiero, facile e bene indicato, alterna tratti in piano a qualche salitella, per poi scendere a tutta verso Canzo. Qui si prende la strada verso destra che in breve porta alla fonte di Gajum, primo importante punto acqua del giro. Attenzione, la fonte è un po’ nascosta dietro il parcheggio.
Superata la fonte, si prende la mulattiera in salita verso sinistra seguendo le indicazioni per Prim’alpe (725 m). Anche qui troveremo una bella fonte di acqua fresca.
Si continua brevemente lungo la mulattiera verso Second’alpe e Terz’alpe, ma ben presto si raggiunge un bivio. Si abbandona qui la mulattiera per prendere il sentiero n. 5 in direzione rifugio SEV ai Corni.
Il sentiero ci fa guadagnare un po’ di quota, per poi proseguire con lunghi tratti in piano alternati a salitelle non troppo faticose. Poco prima di arrivare al SEV si incontra una sorgente, ultimo punto acqua per parecchio tempo.
Davanti al rifugio SEV (1276 m) abbiamo trovato ancora della neve, nonostante la primavera inoltrata. Sulla destra si stagliano i Corni di Canzo, mentre a sinistra la vista può spaziare fino al lago di Como. Dal rifugio siamo scesi verso sinistra nel prato innevato, dove si trovano diverse indicazioni: abbiamo seguito quelle per il sentiero n. 6 verso il Moregallo.
Sui cartelli la difficoltà non è indicata, ma il sentiero delle creste non è proprio escursionistico: lo definirei un EE, per escursionisti esperti, sebbene non sia difficile. Chi non se la sentisse può sempre tagliare il giro prendendo il facile sentiero n. 4 per San Tomaso, ma tenete conto che in questo modo ci si perde la parte migliore del giro!
Dopo un tratto in leggera discesa nel bosco, riprendiamo a salire e ben presto ci ritroviamo fuori dalla vegetazione, in un ambiente che diventa sempre più selvaggio.
Si rimane sempre sul filo di cresta, anche se volendo c’è un sentiero – non so se e quanto più semplice – che passa poco più in basso. Bisogna prestare attenzione in alcuni punti sdrucciolevoli: anche se l’esposizione non è mai eccessiva, qua e là si aprono degli strapiombi notevoli! La vista, in compenso, è spettacolare.
Dopo qualche saliscendi, si arriva a un ultimo tratto di ripida salita in un canalino attrezzato con qualche catena: niente di difficile, ma dal mio punto di vista sufficiente a classificare il sentiero come EE.
Superato questo tratto, sbuchiamo sull’ampia cima erbosa del Moregallo (1276 m), che soprattutto all’ora del tramonto rimane per me la montagna più bella del triangolo lariano.
Si superano la madonnina e la croce di vetta, proseguendo lungo il sentiero in discesa fino alla bocchetta di Sambrosera (1192 m). Da qui si prosegue dritto in direzione Valmadrera via Preguda. Se invece si volesse tagliare il giro, basta prendere il sentiero in discesa verso destra che porta direttamente alla fonte di Sambrosera, senza passare dal Sasso di Preguda. Entrambi i sentieri sono ripidi e sdrucciolevoli, ma non particolarmente difficili.
A un nuovo bivio prendiamo a sinistra in direzione Preguda, mentre il buio incipiente mette fretta a Meme, che voglioso di arrivare a destinazione prende il primo sasso che trova per il Sasso di Preguda. Quando finalmente ci arriveremo, si scoprirà che il Sasso di Preguda è davvero inconfondibile.
Si svolta ora tutto a destra seguendo le indicazioni per Sambrosera. Il sentiero è lungo traverso, panoramico e più o meno pianeggiante; in alcuni tratti è un po’ esposto – sconsigliato con neve e ghiaccio.
Arriviamo infine alla fonte di Sambrosera, crocevia di sentieri per il Moregallo. Da qui saremmo dovuti risalire verso il Cornizzolo, ma Meme ormai pensava solo alla sua pasta alla nduja e così abbiamo deciso di rientrare dalla via più breve. Abbiamo quindi preso il sentiero n. 5 in discesa verso Valmadrera, arrivando ben presto alla strada carrozzabile per San Tomaso, dove una fontanella ci ha permesso un ultimo rifornimento d’acqua.
Abbiamo poi seguito la carrozzabile in discesa fino a Frazione Belvedere e da qui la strada per Valmadrera, affidandoci infine a google maps per i 5 km rimasti da qui a Civate.
Trail super allenante alla Colmen (22 km – 1250 m D+)
20 Aprile 2021 by marta • Valtellina Tags: allenamento trail, ardenno, civo, colmen, colmen trail, corsa in montagna, culmine di dazio, dazio, desco, trail running, valtellina • 2 Comments
Una bella corsa, quasi tutta su sentiero, con quattro salitone, tre discesone e lunghi tratti corribili. Percorso ad anello: Ardenno – Desco – Civo – Dazio – Colmen (916 m) – Ardenno. Allenamento top, adatto a tutte le stagioni e a tutti i runner!
Periodo: Aprile 2021
Partenza: Ardenno (SO)
Distanza: 22 km
Dislivello: 1250 m
Acqua: diverse fontane lungo tutto il percorso
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La Colmen, ufficialmente chiamata Culmine di Dazio, è un buffo rilievo aspro e roccioso che si erge in mezzo alla piana di Ardenno, dandosi arie da gran montagna senza arrivare a mille metri d’altezza e intralciando come di proposito il traffico tra la bassa e l’alta Valtellina. Se il traffico l’ha avuta vinta con il recente tunnel che passa proprio lì sotto, la Colmen rimane saldamente piantata in mezzo alla valle e, per noi trail runner, è un fantastico parco giochi di salite e discese!
Chi non conosce, d’altra parte, il Colmen Trail, che tutti gli anni attira alcuni degli atleti più forti d’Italia? Il percorso di gara è segnato in modo permanente con cartelli blu facilmente riconoscibili. L’anello che vi propongo oggi, dopo averlo provato nel weekend con Ugo, è un po’ più lungo e gira per lo più in senso opposto rispetto alla gara. La partenza è dal parcheggio della stazione di Ardenno, di fianco alla statale, dove si trova sempre posto. La Colmen si staglia inconfondibile davanti a noi: arrivando da Milano, l’abbiamo superata con l’ultima galleria.
Attraversiamo la statale e la ferrovia utilizzando il sottopasso, poi svoltiamo a destra e seguiamo la strada che corre parallela ai binari del treno. Ben presto incontreremo il Sentiero Valtellina, che seguiremo per un breve tratto, attraversando il torrente Masino poco prima che sfoci nell’Adda.
Seguiamo ora la strada che piega a sinistra e, al bivio, svoltiamo ancora a sinistra imboccando il sentierino verso Desco. Si prosegue in falsopiano, alti sopra il fiume Adda, per circa un chilometro. Una volta a Desco, si rimane sulla strada in salita proseguendo verso destra e, all’altezza del tornante, si seguono le indicazioni per Dazio. Dopo pochi metri, però, bisogna abbandonare il sentiero principale, in salita, per prendere quello un po’ nascosto, in discesa, che svolta a sinistra. Fate attenzione a non perdervi il bivio!
Questo tratto in discesa ci permette di tirare un po’ il fiato e ci riporta su una strada asfaltata, da seguire per un poco fino a trovare, sulla destra, un nuovo sentiero, anche questo non proprio facile da individuare.
Comincia adesso una salita breve ma intensa, che ci fa guadagnare circa duecento metri in mezzo chilometro, inerpicandosi su per la Colmen.
Altro punto in cui prestare attenzione, nel corso della salita, è quello in cui si incontra una rete: il sentiero prosegue verso sinistra subito dietro.
Alla salita segue una divertente discesa: le indicazioni da seguire sono quelle per Torchi Bianchi e Campovico, sempre girando in senso opposto al Colmen Trail.
Un ultimo tratto di discesa, sfruttando il sentiero che taglia i tornanti della strada, ci porta a un cavalcavia che passa sotto la superstrada. Non abbiate paura a seguire la strada sotto il ponte: c’è il marciapiede. Si attraversa poi la strada per andare a prendere il sentiero sterrato che prosegue dritto dall’altra parte, si supera un torrentello e subito dopo si svolta a destra.
Adesso diventa tutto più semplice, perché basta dirigersi verso il campanile che svetta di fronte a noi. Arrivati alla chiesetta, si prosegue in salita lungo la stradina a tornanti che in un chilometro abbondante porta a Cermeledo – in alternativa si può utilizzare il sentiero, ma sulla strada tra la chiesa e la fontana c’è un segmento Strava su cui, per i vanitosi, vale la pena mettersi alla prova. Da Cermeledo ci dirigiamo ora verso Cerido prendendo la strada asfaltata verso sinistra.
All’incrocio prendiamo la strada che svolta a destra seguendo i cartelli gialli dell’antico Torchio, a cui pure non arriveremo, perché al bivio successivo prenderemo il sentiero a sinistra seguendo le indicazioni del Colmen Trail. Questa volta siamo nella stessa direzione della gara, anche se per poco! Giunti alla strada, abbandoniamo il percorso di gara e svoltiamo a destra, in direzione di Civo.
A destra della strada si stacca un sentiero, indicato più avanti da graziosi cartelli in legno: seguiamo prima il sentiero San Biagio, poi il sentiero del Sole. Comincia qui la terza salita, semplice e gradevole, con una pendenza mai eccessiva che permette quasi sempre di corricchiare. Lungo tutta la salita si incontrano delle belle cappellette con affreschi dall’aria antica.
Una volta a Civo, si prosegue dritto lungo la strada fino a trovarsi sulla destra un parcheggio. Lo si attraversa e si prosegue sempre dritto, in leggera salita, fino al bivio che vedete nella foto qui sotto:
Comincia ora una facile e divertente discesa, che ci consente di recuperare prima dell’attacco finale alla Colmen. Fino adesso le abbiamo girato intorno, ora è il momento di conquistarla! Raggiunta la strada per Dazio, la seguiamo per un breve tratto e imbocchiamo poi il sentiero verso destra: non quello per Cerido, ma il Percorso Anna.
Una volta a Dazio, basta seguire le indicazioni per Culmine di Dazio, svoltando a destra in via alla Pergola. Si prosegue ancora in leggera discesa, fino a incontrare il sentiero per la Colmen, che imbocchiamo verso sinistra.
Attacchiamo l’ultima salita, a tratti piuttosto ripida, che ci porterà in vetta. Dobbiamo coprire ancora poco meno di quattrocento metri di dislivello, prima della lunga discesa finale per Ardenno! Quasi subito incontreremo un bivio, dove le indicazioni del Colmen Trail mandano a sinistra: noi dobbiamo invece tenere la destra e continuare a salire ininterrottamente fino alla sommità di questa simpatica montagnetta, che forse adesso così simpatica non sembra più.
Raggiungiamo una pozza d’acqua e qui le nostre fatiche sono quasi finite: il sentiero spiana, la salita ancora davanti a noi è pochissima. Si prosegue lungo il sentiero e ben presto si raggiunge la “vetta”, che poi è un ampio prato con tanto di rifugio, tavoli da picnic e una bella vista sulle Orobie.
Scendiamo dalla parte opposta, seguendo le indicazioni per Desco sempre in senso opposto rispetto al percorso di gara. La nostra discesa finale è la salitona del Colmen Trail – e ai più competitivi suggerisco di farla tutta d’un fiato, senza fermarsi per le foto, se vogliono giocarsi una coppetta su Strava.
Le roccette cedono il posto a un ripido bosco mentre perdiamo velocemente quota. Ardenno non è mai indicata, anche se è proprio di fronte a noi. Seguiamo i cartelli per Pilasco e arriviamo infine a una mulattiera, lungo la quale proseguiamo la discesa fino a sbucare in paese.
Riattraversiamo il torrente Masino, passiamo tra un gruppo di graziose casette in pietra e, con l’aiuto della traccia gpx, torniamo ben presto al punto di partenza.