Percorso ad anello da Introbio con salita verso i Piani di Bobbio passando dal rifugio Buzzoni (1.590 m), traversata lungo il sentiero delle Orobie occidentali, salita al Pizzo dei Tre Signori (1.554 m) e discesa dalla Val Biandino per il rifugio Santa Rita (2.000 m).
Periodo: Luglio 2019
Partenza: Introbio (586 m)
Distanza: 29,2 km
Dislivello: 2070 m
Acqua: fontanella prima del passo del Toro, al rifugio Grassi e al rifugio Madonna delle Nevi
Il Pizzo dei Tre Signori, con i suoi 2.554 m, è tra le cime più alte della Valsassina. Piuttosto impegnativo in versione invernale, diventa decisamente più accessibile quando spariscono gli ultimi residui di neve. Si può raggiungere dalla Valsassina ma anche dalla bergamasca, con partenza da Ornica, o ancora dalla Val Gerola, con partenza da Pescegallo. Per questo giro abbiamo scelto la prima opzione, partendo da Introbio.
Lasciamo la macchina nel piccolo parcheggio davanti alla stazione dei carabinieri di Introbio, senza attraversare il torrente. Il sentiero si imbocca in fondo al parcheggio sulla destra: seguiamo le indicazioni per il Rifugio Buzzoni, che lasciano davvero poche possibilità di errore.
La salita è lunga e faticosa, quasi senza tregua se non per un paio di brevi discese per attraversare il torrente.
Nei primi 8 km copriamo la maggior parte del dislivello del giro, circa 1.400 su 2.000 metri, guadagnando velocemente quota dapprima nel bosco, lungo un grazioso sentiero a tornanti con una bella vista sulle Grigne, dall’altra parte della valle, poi, superati gli ultimi alberi, nell’ambiente aperto e selvaggio dell’alta via delle Orobie.
Superato il rifugio Buzzoni, infatti, si continua a salire fino a incrociare il sentiero 101, o sentiero delle Orobie occidentali. A destra si va verso i Piani di Bobbio e il rifugio Lecco, mentre noi dobbiamo svoltare a sinistra, proseguendo in salita verso il rifugio Grassi. Continuiamo a guadagnare faticosamente quota fino al passo del Toro (1.945 m).
Questa salita, tutta sotto il sole, è particolarmente dura, ma se prestiamo attenzione poco prima del passo troveremo, a sinistra e un po’ nascosta rispetto al sentiero, una fonte freschissima. Conviene riempire bene le borracce, perché incontreremo solo un’altra fontana alla Grassi – a volte asciutta – e poi più nulla fino al rifugio Madonna delle Nevi, in val Biandino.
Dopo il passo del Toro il sentiero 101 finalmente spiana e prosegue tra piacevoli saliscendi, tratti corribili e roccette dove occorre prestare più attenzione. Il Pizzo dei Tre Signori si erge ora in tutta la sua imponenza di fronte a noi.
Superato il rifugio Grassi, continuiamo a seguire il sentiero 101 fino alla deviazione a sinistra, ben segnalata, per il Pizzo dei Tre Signori. Da qui la salita si impenna, facendosi sempre più ripida fino al raggiungimento della croce di vetta. Nei tratti più difficili troveremo delle catene, di cui comunque in assenza di ghiaccio si può tranquillamente fare a meno.
L’ultimo tratto è un camino, sempre attrezzato con catene, divertente e gradevole per l’ombra che offre nelle torride giornate estive. Uscendo dal camino ci troveremo sulla cresta sommitale, con una vista impagabile sulla croce di vetta, su tutta la catena delle Orobie e sulle cime innevate della Valtellina.
Il Pizzo dei Tre Signori è una montagna piuttosto popolare, e difficilmente potremo godere della cima in solitudine. Di solito occorre scavalcare escursionisti indaffarati con i loro panini, bastoncini, maglie stese ad asciugare, per arrivare al sentiero che utilizzeremo per la discesa. Molto più bella della vetta, almeno dal mio punto di vista, è la traversata che ci attende ora fino alla Val Biandino.
Scendiamo mantenendo la sinistra, con una bella vista sul lago d’Inferno in Val Gerola. Incontreremo poche indicazioni: bisogna seguire sempre per il Santa Rita.
Attraversiamo ghiaioni e roccette, placche di granito, chiazze di neve e rododendri, in un ambiente sempre più selvaggio, lunare e decisamente meno frequentato rispetto ai tratti percorsi finora.
Percorriamo una bellissima cresta che ci permette di ammirare, in basso a sinistra, il piccolo lago di Sasso, su cui troneggia il Pizzo dei Tre Signori.
Lentamente perdiamo quota, scendiamo verso la val Biandino e arriviamo al rifugio Santa Rita. Un ultimo tratto di sentiero, più facile e corribile rispetto a quello percorso finora, conduce da qui al rifugio Madonna delle Nevi, dove ci aspetta finalmente una fontana freschissima.
Ora è tutta strada, lunga e noiosa, prima sterrata e poi in cemento. Si possono tagliare dei tratti con un sentiero, ma bene o male manca una decina di chilometri alla macchina: la val Biandino è molto lunga! Arrivati in paese, lo attraversiamo verso sinistra, superiamo il torrente e arriviamo al parcheggio.
Pizzo dei Tre Signori (29,2 km – 2070 m D+)
8 Luglio 2019 by marta • Valsassina Tags: corsa in montagna, introbio, madonna delle nevi, orobie, percorso, piani di bobbio, pizzo dei tre signori, rifugio grassi, santa rita, sentiero 101, sentiero delle orobie, trail running, val biandino, val gerola, valsassina • 0 Comments
Percorso ad anello da Introbio con salita verso i Piani di Bobbio passando dal rifugio Buzzoni (1.590 m), traversata lungo il sentiero delle Orobie occidentali, salita al Pizzo dei Tre Signori (1.554 m) e discesa dalla Val Biandino per il rifugio Santa Rita (2.000 m).
Periodo: Luglio 2019
Partenza: Introbio (586 m)
Distanza: 29,2 km
Dislivello: 2070 m
Acqua: fontanella prima del passo del Toro, al rifugio Grassi e al rifugio Madonna delle Nevi
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Il Pizzo dei Tre Signori, con i suoi 2.554 m, è tra le cime più alte della Valsassina. Piuttosto impegnativo in versione invernale, diventa decisamente più accessibile quando spariscono gli ultimi residui di neve. Si può raggiungere dalla Valsassina ma anche dalla bergamasca, con partenza da Ornica, o ancora dalla Val Gerola, con partenza da Pescegallo. Per questo giro abbiamo scelto la prima opzione, partendo da Introbio.
Lasciamo la macchina nel piccolo parcheggio davanti alla stazione dei carabinieri di Introbio, senza attraversare il torrente. Il sentiero si imbocca in fondo al parcheggio sulla destra: seguiamo le indicazioni per il Rifugio Buzzoni, che lasciano davvero poche possibilità di errore.
La salita è lunga e faticosa, quasi senza tregua se non per un paio di brevi discese per attraversare il torrente.
Nei primi 8 km copriamo la maggior parte del dislivello del giro, circa 1.400 su 2.000 metri, guadagnando velocemente quota dapprima nel bosco, lungo un grazioso sentiero a tornanti con una bella vista sulle Grigne, dall’altra parte della valle, poi, superati gli ultimi alberi, nell’ambiente aperto e selvaggio dell’alta via delle Orobie.
Superato il rifugio Buzzoni, infatti, si continua a salire fino a incrociare il sentiero 101, o sentiero delle Orobie occidentali. A destra si va verso i Piani di Bobbio e il rifugio Lecco, mentre noi dobbiamo svoltare a sinistra, proseguendo in salita verso il rifugio Grassi. Continuiamo a guadagnare faticosamente quota fino al passo del Toro (1.945 m).
Questa salita, tutta sotto il sole, è particolarmente dura, ma se prestiamo attenzione poco prima del passo troveremo, a sinistra e un po’ nascosta rispetto al sentiero, una fonte freschissima. Conviene riempire bene le borracce, perché incontreremo solo un’altra fontana alla Grassi – a volte asciutta – e poi più nulla fino al rifugio Madonna delle Nevi, in val Biandino.
Dopo il passo del Toro il sentiero 101 finalmente spiana e prosegue tra piacevoli saliscendi, tratti corribili e roccette dove occorre prestare più attenzione. Il Pizzo dei Tre Signori si erge ora in tutta la sua imponenza di fronte a noi.
Superato il rifugio Grassi, continuiamo a seguire il sentiero 101 fino alla deviazione a sinistra, ben segnalata, per il Pizzo dei Tre Signori. Da qui la salita si impenna, facendosi sempre più ripida fino al raggiungimento della croce di vetta. Nei tratti più difficili troveremo delle catene, di cui comunque in assenza di ghiaccio si può tranquillamente fare a meno.
L’ultimo tratto è un camino, sempre attrezzato con catene, divertente e gradevole per l’ombra che offre nelle torride giornate estive. Uscendo dal camino ci troveremo sulla cresta sommitale, con una vista impagabile sulla croce di vetta, su tutta la catena delle Orobie e sulle cime innevate della Valtellina.
Il Pizzo dei Tre Signori è una montagna piuttosto popolare, e difficilmente potremo godere della cima in solitudine. Di solito occorre scavalcare escursionisti indaffarati con i loro panini, bastoncini, maglie stese ad asciugare, per arrivare al sentiero che utilizzeremo per la discesa. Molto più bella della vetta, almeno dal mio punto di vista, è la traversata che ci attende ora fino alla Val Biandino.
Scendiamo mantenendo la sinistra, con una bella vista sul lago d’Inferno in Val Gerola. Incontreremo poche indicazioni: bisogna seguire sempre per il Santa Rita.
Attraversiamo ghiaioni e roccette, placche di granito, chiazze di neve e rododendri, in un ambiente sempre più selvaggio, lunare e decisamente meno frequentato rispetto ai tratti percorsi finora.
Percorriamo una bellissima cresta che ci permette di ammirare, in basso a sinistra, il piccolo lago di Sasso, su cui troneggia il Pizzo dei Tre Signori.
Lentamente perdiamo quota, scendiamo verso la val Biandino e arriviamo al rifugio Santa Rita. Un ultimo tratto di sentiero, più facile e corribile rispetto a quello percorso finora, conduce da qui al rifugio Madonna delle Nevi, dove ci aspetta finalmente una fontana freschissima.
Ora è tutta strada, lunga e noiosa, prima sterrata e poi in cemento. Si possono tagliare dei tratti con un sentiero, ma bene o male manca una decina di chilometri alla macchina: la val Biandino è molto lunga! Arrivati in paese, lo attraversiamo verso sinistra, superiamo il torrente e arriviamo al parcheggio.