Laghi Gemelli e Valle dei Frati (18,6 km – 1250 m D+)
Carona – Lago Marcio (1.841 m) – Laghi Gemelli (1.968 m) – Lago Colombo (2.046 m) – Passo d’Aviasco (2.289 m) – Valle dei Frati – Lago dei Frati (1.941 m) – Pagliari – Carona
Periodo: Agosto 2020
Partenza: Carona (1.110 m)
Distanza: 18,6 km
Dislivello: 1250 m
Acqua: fontana al rifugio Laghi Gemelli e a Pagliari
GPX (clic dx, salva link con nome)
Questo giro è piuttosto semplice e veloce, ma decisamente appagante. Si passa per quattro laghi orobici e per la selvaggia Valle dei Frati, dove non è raro incontrare stambecchi e marmotte. La discesa per questa valle è un po’ tecnica, anche se mai esposta o pericolosa; per il resto, si passa solo per semplici sentieri escursionistici.
La partenza è dal lungolago di Carona: scendendo in auto verso la diga si incontrano prima delle strisce bianche, poi i parcheggi a pagamento. Dopo avere parcheggiato si segue di corsa il lungolago e, superato il bar Pineta, si imbocca il noto e frequentatissimo sentiero CAI 211 in salita verso sinistra per il rifugio Laghi Gemelli. In circa 4 km guadagneremo 700 m, arrivando al lago Marcio (1.841 m). Qui si prende a destra il sentiero semi-pianeggiante che costeggia il lago e che ci condurrà con un ultimo strappetto ai laghi Gemelli (1.968 m). Conviene rabboccare le borracce alla fontana davanti al rifugio, perché poi per parecchio tempo non troveremo altra acqua.
Attraversiamo la diga e prendiamo a sinistra il facile sentiero che porta al lago successivo, il lago Colombo (2.046 m). Superata anche questa diga, si prosegue in salita seguendo le indicazioni per il Passo d’Aviasco e per il Pizzo del Becco, il primo raggiungibile seguendo il facile sentiero 214 che costeggia il lago Colombo, il secondo invece passando per un canalone segnalato come EE – che poi potrebbe anche essere un EEA, vista la ripida ferrata per arrivare in vetta. Se vi interessa aggiungerlo al giro, tenete conto che è consigliabile almeno il caschetto.
Con il nobile scopo di riportare a casa il fratellino tutto intero, sennò poi chi la sente la mamma, ho optato per il sentiero 214, che costeggia il lago Colombo e sale poi verso il Passo d’Aviasco (2.289 m). Se fino ai Gemelli il percorso è molto battuto, in questo tratto l’affollamento diminuisce e ci si immerge finalmente in una natura incontaminata.
Dal passo, si prende il sentiero in discesa verso sinistra e ci si addentra nella Valle dei Frati, il vero obiettivo di questa gita. Il sentiero in alcuni tratti è ripido e sdrucciolevole, in altri è una semplice sequenza di bolli nella pietraia: ma non è mai troppo difficile e soprattutto i tratti più tecnici non sono esposti.
Arrivati all’ultimo laghetto, il Lago dei Frati, lo si costeggia e si comincia poi a scendere nel bosco, fino a raggiungere un bivio: si svolta a sinistra, seguendo senza possibilità d’errore il sentiero 247 per Pagliari (Carona). La discesa adesso è semplice e rilassante. Attraversato il torrente, si passa per il grazioso alpeggio di Pagliari, dove tra l’altro si può fare rifornimento d’acqua, e si prosegue poi in discesa lungo la strada carrozzabile fino a Carona.
Giro dei laghi da Branzi (15,5 km – 1250 m D+)
22 Maggio 2022 by marta • Orobie Tags: anello, branzi, corsa in montagna, laghi gemelli, lago becco, lago colombo, lago marcio, orobie, percorso trail, trail running • 0 Comments
Un giretto veloce e panoramico da Branzi: lago Casere, laghi Gemelli, lago Colombo, lago Becco, lago Marcio.
Periodo: Maggio 2022
Partenza: Branzi (BG)
Distanza: 15,5 km
Dislivello: 1250 m
Acqua: fontana al rifugio Laghi Gemelli
GPX (clic dx, salva link con nome)
Se il sabato a pranzo si è invitati a una grigliata a Branzi, non si può non cogliere l’occasione per una corsetta apri-stomaco ai popolarissimi laghi Gemelli per una via di salita alternativa a quella da Carona. Con Meme, Yaz, Samu e Tony parcheggiamo con calma verso le 9 nell’ampio e semi deserto parcheggio vicino al centro sportivo di via Cagnoli e prendiamo la mulattiera in salita verso il rifugio Laghi Gemelli.
Partiamo insieme e facciamo una danza del serpente al contrario, separandoci via via lungo il percorso. Yaz decide di salire con calma e ci saluta poco dopo la partenza, mentre Tony, che diversamente da noi non ha in programma una grigliata a mezzogiorno, bensì una quarantina di chilometri per andare a trovare la mamma a Serina, parte in quarta e detta un passo militare.
Il primo lago che raggiungiamo è il Casere (1841 m): attraversiamo la diga e ci ricongiungiamo al percorso “classico”, decisamente più affollato del nostro, che sale ai laghi Gemelli da Carona. Arriviamo al rifugio Laghi Gemelli (1968 m) in un’ora e mezza dal parcheggio.
Qui Tony ci saluta e prosegue verso l’Alpe Corte. Anche Samu decide di tornare indietro a cercare Yaz, non si capisce se per galanteria o perché sta per cominciare la parte corribile del giro, quella che proprio non sopporta. Solo con Meme mi avvio dunque verso la diga dei laghi Gemelli.
Superata la diga proseguiamo a sinistra verso il lago Colombo (2046 m), che raggiungiamo con un ultimo, breve strappo in salita.
Di fronte a noi svetta il pizzo del Becco, meta di un giro più lungo provato qualche anno fa; svoltiamo a sinistra seguendo le indicazioni per il giro dei laghi e cominciamo la discesa.
Il sentiero qui è davvero piacevole, corribile e poco battuto rispetto a quello per i laghi Gemelli. Ben presto arriviamo al lago Becco (1872 m).
L’espressione corrucciata di Meme dipende dal fatto che un cartello, a questo punto, indica il lago Marcio in una direzione diversa da quella che ho deciso di seguire. Brontola, ma alla fine accetta di proseguire per un breve tratto in direzione Carona, prima di raggiungere comunque il lago Marcio (1841 m) per altra via.
Costeggiamo ora il lago Marcio lungo un bel sentiero pianeggiante, il solito che arriva da Carona, fino a tornare sul percorso da cui siamo arrivati. Qui recuperiamo Yaz e Samu in discesa dai laghi Gemelli. Ricomposto il quartetto, scendiamo dallo stesso sentiero da cui siamo saliti. Al centro sportivo troviamo anche una canna per darci una sciacquata, poi, con lo stomaco ormai ben aperto, ci avviamo alla meritata grigliata.