A spasso per il Resegone (21 km – 1700 m D+)
Magnodeno – Cresta della Giumenta – Capanna Monza – I Solitari – Rifugio Resegone – Forbesette – Giuff – Piani d’Erna
Periodo: Dicembre 2018
Partenza: Piazzale della funivia Piani d\’Erna (600 m)
Distanza: 21 km
Dislivello: 1700 m
Acqua: fontanelle in 3-4 punti, ma attenzione, possono essere asciutte.
percorso in formato GPX (clic dx, salva con nome)
Di nuovo Resegone! Questa volta ho inserito nel giro la divertente e piuttosto tecnica Cresta della Giumenta (comunque evitabile), e un bel traverso dal nome eloquente: “I Solitari”. Altezza massima 1600 metri.
Parcheggiamo al piazzale della funivia. Da qui si seguono le indicazioni per il sentiero n. 1, a destra (guardando la funivia) del grande parcheggio a pagamento. Seguiamo i bolli in leggera discesa fino a incrociare una strada asfaltata, che imbocchiamo verso destra. Arrivati a un cancello, svoltiamo a sinistra lungo una mulattiera in salita, che poi è sempre il sentiero n. 1.
Lo seguiamo per un breve tratto, fino a un bivio dove prendiamo a destra il sentiero per Campo de’ Boi (ben segnalato). Corriamo per circa un chilometro in piano nel bosco, attraversiamo il torrente Bione e proseguiamo in salita tenendo la destra, seguendo le indicazioni per il Monte Magnodeno (1241 m).
In meno di 3 km guadagniamo 500 metri e raggiungiamo la croce di vetta. Dopo la foto di rito, torniamo sui nostri passi per un centinaio di metri e svoltiamo a destra, imboccando un sentiero senza indicazioni dove cominciano i sentieri n. 23 e 24 per Capanna Alpinisti Monzesi. Proseguiamo in leggera discesa nel bosco fino al bivio tra il 23 e il 24. Il primo, definito impegnativo (EE), è consigliato a chi abbia dimestichezza con tratti esposti e attrezzati, roccette e catene. In alternativa si può seguire il sentiero 24, decisamente più semplice.
Noi abbiamo percorso il sentiero n. 23 lungo la Cresta della Giumenta, molto panoramica e divertente, anche se richiede la massima attenzione nei tratti più tecnici. La cresta si snoda per circa due chilometri e mezzo e termina all’altezza del Passo del Foo e della Capanna Ghislandi.
Prendiamo il facile sentiero in discesa da Capanna Ghislandi verso Capanna Alpinisti Monzesi, e da qui il sentiero n. 11 che sale ripido verso la vetta del Resegone. In un chilometro scarso guadagniamo circa 200 metri di quota e arriviamo a un bivio. I resti di un cartello divelto indicano verso destra il sentiero “I solitari”, un bellissimo e panoramico traverso che merita tutto il suo nome. Imbocchiamo questo sentiero, segnato sulle mappe come 11A.
Per circa un chilometro continuiamo a guadagnare quota fino a arrivare a una forcella a circa 1600 metri di quota, da cui si diparte a sinistra il Sentiero delle Creste, che porta in vetta al Resegone. Noi invece proseguiamo da qui in ripida discesa seguendo le indicazioni per Brumano.
Arriviamo al Rifugio Resegone (1265 m) e prendiamo verso sinistra la DOL (Dorsale Orobica Lecchese) seguendo le indicazioni per la sorgente Forbesette. Da qui proseguiamo lungo l’Anello del Resegone, tra piacevoli saliscendi nel bosco e con poche possibilità di errore. Dalle Forbesette seguiamo per Passo del Giuff, e da qui verso i Piani d’Erna.
Dopo il Passo del Giuff (1515 m) è praticamente tutta discesa. Il sentiero termina in uno spiazzo con una fontana e una strada carrozzabile. Proseguiamo in piano e prendiamo l\’ampio sentiero in discesa a destra, nel prato, che scende ai Piani d’Erna. Da qui troviamo le indicazioni per il piazzale della funivia, che raggiungiamo con una discesa abbastanza corribile passando per il sentiero n. 1 e per il Rifugio Stoppani.
Le creste del Resegone da Brumano (14,2 km – 1370 m D+)
25 Maggio 2020 by marta • Orobie, Senza categoria, Valsassina Tags: anello del resegone, brumano, cima piazzo, cima pozzi, cima quarenghi, creste, DOL, escursionisti esperti, forbesette, i solitari, la pasada, orobie, passo del giuff, passo della porta, pizzo brumano, pizzo daina, pizzo morterone, punta manzoni, punta stoppani, resegone, rifugio luigi azzoni, sentiero delle creste, torre di valnegra, valle imagna, valsassina • 2 Comments
Lungo l’anello del Resegone per il passo della Porta e la Pasada (1244 m) – sentiero delle creste (EE) da nord a sud con tappa al rifugio Azzoni e alla croce di vetta (1875 m) – ritorno lungo l’anello del Resegone passando per il passo del Giuff (1515 m), le Forbesette e il rifugio Resegone.
Periodo: Maggio 2020
Partenza: Brumano (911 m)
Distanza: 14,2 km
Dislivello: 1370 m
Acqua: sorgente Forbesette, sulla via del ritorno
percorso in formato GPX (clic dx, salva con nome)
Guardando il Resegone, che prende il nome proprio dalla sua inconfondibile sagoma, non viene forse voglia di arrampicarsi da una guglia all’altra e percorrere tutto quel bel profilo seghettato? Non è un percorso banale: richiede senza dubbio esperienza – il sentiero è classificato come EE, per escursionisti esperti – e particolare attenzione in condizioni invernali, quando la difficoltà aumenta e piccozza e ramponi diventano d’obbligo.
Il sentiero delle creste collega due passi agli antipodi dell’anello del Resegone, la Pasada (1244 m) a sud e il passo del Giuff (1515 m) a nord; si può percorrere in entrambi i sensi, ma presenta meno difficoltà nella direzione sud-nord, quindi dalla Pasada al passo del Giuff.
All’anello del Resegone, punto di partenza per raggiungere le creste, si può arrivare sia dal lecchese sia dalla bergamasca. Questo giro parte da Brumano, un grazioso borgo della Valle Imagna. Dato che le escursioni per il Resegone sono molto popolari, abbiamo deciso di avventurarci sulle creste nel tardo pomeriggio, per godercele in solitudine con la luce del crepuscolo.
A Brumano, si trova parcheggio poco prima o poco dopo la chiesa, lungo la strada principale. Il sentiero parte in salita proprio dalla chiesa: seguiamo le indicazioni per La Pasada, fino a raggiungere il sentiero che circumnaviga il massiccio del Resegone e che si chiama appunto “anello del Resegone”. Lo imbocchiamo verso sinistra in direzione della Pasada, passo sempre ben indicato. Il sentiero nel bosco è in gran parte pianeggiante e piacevolmente corribile.
Dopo avere superato il passo della Porta, cominciamo a guadagnare quota fino alla Pasada, dove un cartello dall’aria vissuta segnala il punto di partenza del sentiero delle creste. Il primo, massiccio torrione che si staglia davanti a noi è la Cima Quarenghi, da dove la vista può spaziare a trecentosessanta gradi: di fronte, seguendo il filo delle creste, si vede già la croce di vetta del Resegone; alle nostre spalle il monte Tesoro, il Linzone e le inconfondibili antenne di passo Valcava; a sinistra il lago di Lecco e a destra la verdeggiante valle Imagna.
Segue, tra ripide salite e discese – non adatte a chi soffra di vertigini o di equilibrio precario -, una serie di altre cime, di cui pochi ricordano i nomi: Cima Piazzo, I Solitari, Pizzo Brumano, Pizzo Daina, Torre di Valnegra. La roccia è bella e invoglia all’arrampicata; il sentiero è sempre indicato da bolli bianco-rossi non proprio freschissimi, che in alcuni casi può risultare difficile individuare: se vi perdete tra le roccette, tornate indietro e cercate i bolli, prima o poi si trovano. Meglio non cercare soluzioni fantasiose in questo ambiente così selvaggio!
A ogni cima, si apre una prospettiva nuova e inaspettata. La luce calda del tramonto e la compagnia di branchi di camosci, nel nostro caso, ha reso l’esperienza ancora più intensa. Finalmente sbuchiamo sul sentiero n. 10 e vediamo di fronte a noi il rifugio Azzoni e la croce di vetta (1875 m). Sulla destra, vediamo un sentiero che scende verso valle: è una buona via di fuga in caso si voglia accorciare il giro – le creste richiedono tanto tempo, che poi può variare parecchio a seconda delle capacità di ciascuno: indicativamente un paio d’ore per le creste sud e un’ora per le creste nord (secondo i cartelli, anche il doppio). Se, dunque, si è fatto tardi e si preferisce tornare a Brumano senza affrontare la seconda parte del percorso, si può imboccare il sentiero in discesa sulla destra prima del rifugio Azzoni e ci si ricongiungerà alla traccia del ritorno sull’anello del Resegone.
Se invece si decide di proseguire, dalla croce basta continuare a seguire i bolli lungo il sentierino scosceso che ci riporta per un tratto sul sentiero n. 10; proseguendo, torneremo sul sentiero delle creste (un cartello indica il passo del Giuff a due ore: a passo tranquillo, ne abbiamo impiegata forse una). Superiamo la Cima Pozzi e il Pizzo Morterone, ma il sentiero è principalmente in discesa. Più scosceso e franoso rispetto alle creste sud, l’ambiente richiede sempre molta attenzione. Sulla sinistra troneggiano le Grigne, ma la vista più bella a questo punto è alle nostre spalle, sulla strada percorsa dalla vetta a qui.
Una volta arrivati al passo del Giuff, le difficoltà sono finite. Si riprende l’anello del Resegone verso destra, in leggera discesa. Dalle Forbesette, dove troviamo una sorgente, bisogna seguire le indicazioni per il rifugio Resegone (1266 m) e, da qui, quelle per Brumano.