Linzone da Barzana (24,5 km – 1450 m D+)
Salita al Linzone dal sentiero 861, con mini-vertical sui caratteristici scalini della Valcava. Discesa da Roncola e sentiero del Golf.
Periodo: Marzo 2019
Partenza: Barzana (300 m)
Distanza: 24,5 km
Dislivello: 1450 m
Acqua: fontanella a Roncola
percorso in formato GPX (clic dx, salva con nome)
Oggi vi proponiamo un giro sulle prealpi orobiche, a metà tra Lecco e Bergamo, a meno di un’ora d’auto da Milano. Un percorso completo, adatto a chi ama la corsa – i primi 10 km sono tutti saliscendi nel bosco – ma anche a chi coltiva un’insana passione per i vertical – oltre alla salita tagliagambe per la cima del Linzone, abbiamo inserito nel giro 800 dei famosi 1200 scalini della Valcava, per la gioia di chi ha fiato e gambe!
Partiamo da Barzana, dove si può lasciare la macchina in uno dei due parcheggi del cimitero, lungo via Gugliemo Marconi. Il sentiero 861 comincia proprio di fronte al cimitero, dall’altra parte della strada. Si tratta di un sentiero tendenzialmente bene indicato, con cartelli per il Linzone e segnavia sulle rocce, ma è meglio scaricare la traccia perché non sempre le segnalazioni sono chiare. Si parte in piano, lungo un sentiero che sembra più una stradina sterrata. Incontriamo un primo bivio dopo 500 m: prendiamo a sinistra. A un secondo bivio, dopo un altro mezzo chilometro abbondante, andiamo di nuovo a sinistra – seguendo il cartello che dà il Linzone a 6 ore di cammino. Incrociamo la strada asfaltata da cui torneremo al ritorno e proseguiamo dritto.
Seguiamo adesso il sentiero per boschi, incrociando qua e là qualche casa e tratti di strada asfaltata. Se tra il km 3 e 4 la traccia sembra portarvi in un vicolo cieco tra le case, fidatevi: c’è un passaggio! Al km 9 un cartello per il Linzone conferma che siamo nella direzione giusta. Dopo appena duecento metri, però, ci troviamo a un crocevia di sentieri senza indicazioni utili. Si potrebbe proseguire verso destra, probabilmente su strada o carrozzabile. Noi invece siamo saliti per la via più diretta, un sentiero piuttosto ripido verso Col Pedrino, che ci ha fatto velocemente guadagnare un centinaio di metri depositandoci su una strada asfaltata, da imboccare verso destra.
Un chilometro scarso in discesa, utile per sciogliere le gambe, conduce all’inizio della famigerata scalinata della Valcava. Ne abbiamo percorso la prima parte, 800 scalini su 1200. Finita la scalinata, sbuchiamo sulla strada asfaltata che va imboccata verso destra. Si passa sopra la cava che dà il nome alla valle e si prosegue dritto, lungo il sentiero che risale nel bosco e conduce al crinale, aperto e panoramico, seguendo il quale arriveremo in vetta al Linzone (1392 m). Il paesaggio diventa via via più selvaggio mentre usciamo dal bosco e affrontiamo l’ultima salita verso la croce di vetta.
Dalla cima del Linzone prendiamo il sentiero che scende verso il paesino di Roncola (854 m), dove finalmente troviamo una fontana dove riempire le borracce. Dobbiamo ora scendere in direzione Almenno. Prendiamo la strada in discesa, ma subito la abbandoniamo per seguire il sentiero CAI 571, indicato da segnavia bianco-rossi. Il sentiero scende piacevolmente nel bosco, incrociando di tanto in tanto i tornanti della strada.
A Barlino il sentiero finisce e dobbiamo percorrere per un tratto la strada asfaltata. Chi avesse bisogno di accorciare il giro, può seguirla tutta fino a Almenno e poi a Barzana. Noi invece prima di arrivare a Almenno abbiamo seguito le indicazioni per il sentiero del Golf, un percorso trail molto divertente, con salite e discese che hanno aggiunto un buon centinaio di metri al dislivello finale. Al bivio si prende a destra e si segue tutto il perimetro dei campi da golf fino a incontrare il percorso dell’andata, che seguiamo a ritroso per circa un chilometro e mezzo fino al parcheggio.
Campo dei fiori facile (21 km – 1000 m D+)
6 Gennaio 2024 by marta • Altro Tags: belvedere, campo dei fiori, forte d'orino, gavirate, lago di Varese, sacro monte, scalinata, varese • 0 Comments
Percorso misto asfalto + trail
Lido di Gavirate – chiostro di Voltorre – Comerio – Barasso – Luvinate – Il Poggio (507 m) – Velate – monte San Francesco (789 m) – stazione funicolare (1040 m) – monte Tre Croci (1084 m) – piazzale Belvedere (1120 m) – forte d’Orino (1139 m) – parco Morselli – lido di Gavirate.
Periodo: Gennaio 2024
Partenza: Gavirate
Distanza: 21 km
Dislivello: 1000 m
Acqua: fontane solo nei paesi
GPX (clic dx, salva con nome)
Per cominciare bene l’anno e godermi le ultime ore di ferie, decido di salire al Campo dei fiori con un giro che sia il più semplice e rapido possibile: in tutto tre ore, di cui l’ultima al buio.
Il percorso è estremamente corribile, con l’eccezione della vertiginosa scalinata per la stazione della funicolare, che concentra 200 m di dislivello in 200 m di sviluppo! Il sentiero per il monte San Francesco è attualmente interrotto da piante cadute che richiedono un aggiramento macchinoso e fanno perdere un po’ di tempo, ma confido che presto sarà liberato; in alternativa, si può passare dal Sacro Monte allungando di poco il giro.
Il percorso comincia dall’ampio parcheggio gratuito di fronte ai canottieri di Gavirate. Da qui seguo la pista ciclo-pedonale del lago di Varese tenendo il lago sulla destra fino alla deviazione, bene indicata, per il chiostro di Voltorre: lo trovo aperto e colgo l’occasione per entrare a dargli un’occhiata. Proseguo poi di corsa lungo stradine poco trafficate in leggera salita, attraversando le frazioni di Comerio e Barasso prima di prendere la strada statale, questa sì un pochino trafficata, ma con marciapiede, fino a Luvinate. Qui abbandono la statale e mi inoltro nel parco del Campo dei fiori, sempre su asfalto e in leggera salita fino alla località Il Poggio.
Finalmente l’asfalto cede il posto a un facile sentiero, che conosco per averlo già percorso in mountain bike. Prima in leggera salita, poi in leggera discesa, arrivo a Velate dove, se non erro, si trova l’ultima fontanella utile. Da qui seguo le indicazioni del sentiero 309 verso la località Monte San Francesco.
Dopo un ultimo tratto su asfalto, il 309 prosegue su sterrato e la salita si fa un poco più ripida. Il sentiero è sempre più sconnesso, come se vi fossero passate delle moto. Scavalco qualche tronco e mi trovo, in un punto, ad arrampicarmi su per il bosco per aggirare degli alberi caduti.
Superato questo ostacolo, però, raggiungo senza ulteriori disagi la località Monte di San Francesco e successivamente la strada asfaltata. Seguo la strada verso destra per poche centinaia di metri, con una bella vista sul Sacro Monte, fino a raggiungere la scalinata per la stazione della funicolare.
Non è la prima volta che la percorro: nota per essere la salita più tosta del Campo dei Fiori Trail, risulta sempre allenante, e un buon modo per mettere insieme parecchio dislivello in poco tempo. Il sole è ormai tramontato e, alle mie spalle, il Sacro Monte si sta illuminando.
Raggiunta la cima della scalinata, proseguo su pendenze più dolci seguendo la mulattiera chiamata “via sacra”, con targhe dedicate ai caduti dei vari corpi militari e non, fino al monte Tre Croci.
Da qui la vista spazia sui laghi e sui monti innevati del confine italo-svizzero, che sicuramente si vedrebbero meglio se non fosse nuvoloso e quasi buio, ma anche così il panorama non è affatto male.
Seguo ora il sentiero 301 in direzione piazzale Belvedere e forte di Orino. Una breve discesa mi porta a una strada asfaltata, che seguo per un breve tratto – prima in discesa, poi in salita – fino al belvedere, che trovo più affollato di quanto immaginassi a quest’ora.
Da qui in avanti seguo la strada militare, che è sterrata, ma pur sempre una strada: circa 4 km praticamente pianeggianti, facili e corribili, che portano al forte di Orino. Devo ormai procedere con la frontale accesa, ma il terreno è semplice e privo di insidie.
Giunta ai piedi del forte di Orino, mi risparmio l’ultima salitella per arrivare al punto panoramico: al buio non si vedrebbe comunque granché, e non sono sicura di avere caricato di recente la frontale. Prendo dunque il sentiero 13 in discesa a sinistra, che attraversa una zona un po’ triste con alberi morti da anni a causa di un parassita (a voler vedere il lato positivo, non c’è lo strato di foglie che in questa stagione rende insidiosi gli altri sentieri). Al primo bivio, ignoro il cartello che vorrebbe farmi proseguire dritto e prendo il sentiero verso sinistra, non indicato ma più battuto.
Deve essere la discesa di una o più gare del Campo dei Fiori Trail, perché i tronchi degli alberi sono disseminati di catarifrangenti. Si tratta anche qui di un sentiero facile e corribile. Nel bosco si incontrano diversi bivi ed è utile seguire la traccia gpx, soprattutto al buio. Un’ultima stradina a tornanti mi porta a un cancello sempre aperto e, poi, al piccolo parcheggio del parco Morselli. Attraverso la strada (con attenzione, perché manca un attraversamento pedonale e le auto passano ben oltre i limiti) e scendo verso Gavirate.