Premetto che la seconda parte del giro è un po’ confusa – colpa di una Kompass del tutto errata e di indicazioni inaspettatamente imprecise, quando non proprio assenti. Ma è un giro molto bello e merita di essere raccontato. Si può prenderlo come punto di partenza e allungarlo o modificarlo a seconda della stagione e delle preferenze.
Il mio obiettivo nel delineare il percorso era innanzitutto quello di non superare i 2000 metri di quota, in modo da evitare la neve – a inizio giugno i passi a 2500 m erano ancora impraticabili. Così ho pensato di buttare giù chilometri e dislivello sfruttando entrambi i lati della valle scavata dal torrente Mallero, salendo prima al lago Lagazzuolo dal meraviglioso sentiero dei Cervi, per poi scendere a San Giuseppe e risalire dall’altro lato della valle al lago Palù. In questa seconda parte ho incontrato qualche difficoltà, appunto, per la mancanza di indicazioni adeguate e per l’inesistenza dei sentieri che avevo programmato di seguire con la Kompass. D’altro canto non è così difficile raggiungere il lago Palù da San Giuseppe, e San Giuseppe dal lago Palù, seguendo il percorso classico degli escursionisti in luogo dei miei sentieri creativi. Non uscirà proprio il più bello degli anelli, ma almeno non ci si perde.
Cominciamo dall’inizio. Si parcheggia a Primolo, un mini paese raggiungibile con una strada tortuosa ma sempre asfaltata. Entrati in paese, prima di arrivare alla chiesa, dobbiamo prendere la strada che sale a sinistra subito dopo il bar. La percorriamo fino ad arrivare a un campo da calcio, all’altezza del quale la strada svolta a sinistra e l’asfalto cede il passo allo sterrato. Dopo la curva troviamo diversi parcheggi dove possiamo lasciare comodamente l’auto.
Seguiamo la strada che diventa sterrata e la percorriamo in leggera salita in direzione dell’Alpe Pradaccio. Ignoriamo un primo sentiero che sale a destra, nonostante sia indicata proprio la nostra destinazione. Dobbiamo percorrere la strada per quasi un chilometro prima di incontrare, alla fine della stessa, il nostro sentiero per l’Alpe Pradaccio che si inoltra verso destra nel bosco. Il sentiero sale con moderazione e permette di corricchiare.
Dopo circa 2,5 km e 350 m di dislivello dalla partenza arriviamo all’alpeggio, in una posizione molto bella, circondato da un anfiteatro di ripide montagne. Prendiamo il sentiero che svolta tutto a destra dopo avere superato la casa, e attraversiamo dapprima un pietraio di rocce rosse seguendo la traccia indicata dai bolli.
Da qui in poi inizia il sentiero dei Cervi, dove correre sarà difficile – anche nei punti pianeggianti o in discesa, il sentiero è abbastanza impegnativo e richiede di prestare attenzione a dove si mettono i piedi – ma in compenso godremo di un panorama meraviglioso.
Dobbiamo seguire le indicazioni per l’Alpe Lagazzuolo, cercando sempre di tenere sotto controllo i bolli per non perdere la traccia. Il sentiero non è molto battuto. In caso di maltempo è consigliata la variante bassa (al bivio si trovano le indicazioni per entrambe le varianti). Il nostro sentiero passa sopra i 2000 metri, per cui si possono incontrare ancora piccoli traversi su nevaio. Inoltre presenta un paio di attraversamenti di pietraie e torrenti in cui bisogna fare molta attenzione. Se non ci si sente a proprio agio su questo tipo di terreno, conviene scegliere la variante bassa. Ramponcini e bacchette possono tornare utili in caso di neve.
Quando finalmente arriviamo in vista del Lago Lagazzuolo, dopo circa 7 km dalla partenza, lo spettacolo è impagabile: il lago, un centinaio di metri sotto di noi, sembra un gioiello azzurro incastonato tra boschi e montagne. Scendiamo lungo un sentiero molto ripido e sdrucciolevole, arrivando al lago e poi all’Alpe Lagazzuolo e al Bivacco degli Alpini (1974 m).
Qui troviamo anche una fontana per il rifornimento d’acqua e chiare indicazioni per San Giuseppe. Dobbiamo prendere il sentiero 321, che scende direttamente in paese.
Attraversiamo il Torrente Mallero – qui possiamo già notare le indicazioni per il sentiero Rusca, che ci riporterà a Primolo – e poco dopo arriviamo a una strada asfaltata. È qui che ci siamo un po’ persi, nel tentativo di trovare sentieri alternativi all’asfalto che in realtà esistevano solo sulla Kompass. Conviene invece seguire la strada e cercare le indicazioni (comunque scarse) per salire al Lago Palù (1923 m). Possiamo fare il giro del lago, un percorso molto bello e panoramico, e poi riscendere a San Giuseppe dallo stesso percorso da cui siamo arrivati.
Da San Giuseppe bisogna prendere uno dei sentieri che riportano al torrente, attraversarlo e prendere verso sinistra il sentiero Rusca verso Primolo. Noi abbiamo trovato le indicazioni lungo la strada asfaltata, dopo una chiesetta con fontana, ma dovrebbero esserci altri punti in cui è possibile scendere al torrente.
Il sentiero Rusca è molto gradevole: più o meno pianeggiante, con qualche saliscendi ma soprattutto in falsopiano in discesa, permette di correre per i circa 3 km che ci separano da Primolo. Arrivati in paese, lo attraversiamo e sbuchiamo sulla strada asfaltata in leggera salita che ci riporterà alla macchina.
Doppio anello in Valmalenco (24,5 km – 1570 D+)
11 Ottobre 2018 by marta • Valtellina Tags: corsa in montagna, lagazzuolo, palù, primolo, san giuseppe, sentiero dei cervi, trail running, valmalenco, valtellina • 0 Comments
Primolo – Alpe Pradaccio – Sentiero dei Cervi – Alpe Lagazzuolo – Lago Palù – Sentiero Rusca – Primolo
Periodo: Giugno 2018
Partenza: Primolo (1274 m)
Distanza: 24,5 km
Dislivello: 1570 m
Acqua: fonte all’Alpe Pradaccio, all’Alpe Lagazzuolo e a San Giuseppe.
Premetto che la seconda parte del giro è un po’ confusa – colpa di una Kompass del tutto errata e di indicazioni inaspettatamente imprecise, quando non proprio assenti. Ma è un giro molto bello e merita di essere raccontato. Si può prenderlo come punto di partenza e allungarlo o modificarlo a seconda della stagione e delle preferenze.
Il mio obiettivo nel delineare il percorso era innanzitutto quello di non superare i 2000 metri di quota, in modo da evitare la neve – a inizio giugno i passi a 2500 m erano ancora impraticabili. Così ho pensato di buttare giù chilometri e dislivello sfruttando entrambi i lati della valle scavata dal torrente Mallero, salendo prima al lago Lagazzuolo dal meraviglioso sentiero dei Cervi, per poi scendere a San Giuseppe e risalire dall’altro lato della valle al lago Palù. In questa seconda parte ho incontrato qualche difficoltà, appunto, per la mancanza di indicazioni adeguate e per l’inesistenza dei sentieri che avevo programmato di seguire con la Kompass. D’altro canto non è così difficile raggiungere il lago Palù da San Giuseppe, e San Giuseppe dal lago Palù, seguendo il percorso classico degli escursionisti in luogo dei miei sentieri creativi. Non uscirà proprio il più bello degli anelli, ma almeno non ci si perde.
Cominciamo dall’inizio. Si parcheggia a Primolo, un mini paese raggiungibile con una strada tortuosa ma sempre asfaltata. Entrati in paese, prima di arrivare alla chiesa, dobbiamo prendere la strada che sale a sinistra subito dopo il bar. La percorriamo fino ad arrivare a un campo da calcio, all’altezza del quale la strada svolta a sinistra e l’asfalto cede il passo allo sterrato. Dopo la curva troviamo diversi parcheggi dove possiamo lasciare comodamente l’auto.
Seguiamo la strada che diventa sterrata e la percorriamo in leggera salita in direzione dell’Alpe Pradaccio. Ignoriamo un primo sentiero che sale a destra, nonostante sia indicata proprio la nostra destinazione. Dobbiamo percorrere la strada per quasi un chilometro prima di incontrare, alla fine della stessa, il nostro sentiero per l’Alpe Pradaccio che si inoltra verso destra nel bosco. Il sentiero sale con moderazione e permette di corricchiare.
Dopo circa 2,5 km e 350 m di dislivello dalla partenza arriviamo all’alpeggio, in una posizione molto bella, circondato da un anfiteatro di ripide montagne. Prendiamo il sentiero che svolta tutto a destra dopo avere superato la casa, e attraversiamo dapprima un pietraio di rocce rosse seguendo la traccia indicata dai bolli.
Da qui in poi inizia il sentiero dei Cervi, dove correre sarà difficile – anche nei punti pianeggianti o in discesa, il sentiero è abbastanza impegnativo e richiede di prestare attenzione a dove si mettono i piedi – ma in compenso godremo di un panorama meraviglioso.
Dobbiamo seguire le indicazioni per l’Alpe Lagazzuolo, cercando sempre di tenere sotto controllo i bolli per non perdere la traccia. Il sentiero non è molto battuto. In caso di maltempo è consigliata la variante bassa (al bivio si trovano le indicazioni per entrambe le varianti). Il nostro sentiero passa sopra i 2000 metri, per cui si possono incontrare ancora piccoli traversi su nevaio. Inoltre presenta un paio di attraversamenti di pietraie e torrenti in cui bisogna fare molta attenzione. Se non ci si sente a proprio agio su questo tipo di terreno, conviene scegliere la variante bassa. Ramponcini e bacchette possono tornare utili in caso di neve.
Quando finalmente arriviamo in vista del Lago Lagazzuolo, dopo circa 7 km dalla partenza, lo spettacolo è impagabile: il lago, un centinaio di metri sotto di noi, sembra un gioiello azzurro incastonato tra boschi e montagne. Scendiamo lungo un sentiero molto ripido e sdrucciolevole, arrivando al lago e poi all’Alpe Lagazzuolo e al Bivacco degli Alpini (1974 m).
Qui troviamo anche una fontana per il rifornimento d’acqua e chiare indicazioni per San Giuseppe. Dobbiamo prendere il sentiero 321, che scende direttamente in paese.
Attraversiamo il Torrente Mallero – qui possiamo già notare le indicazioni per il sentiero Rusca, che ci riporterà a Primolo – e poco dopo arriviamo a una strada asfaltata. È qui che ci siamo un po’ persi, nel tentativo di trovare sentieri alternativi all’asfalto che in realtà esistevano solo sulla Kompass. Conviene invece seguire la strada e cercare le indicazioni (comunque scarse) per salire al Lago Palù (1923 m). Possiamo fare il giro del lago, un percorso molto bello e panoramico, e poi riscendere a San Giuseppe dallo stesso percorso da cui siamo arrivati.
Da San Giuseppe bisogna prendere uno dei sentieri che riportano al torrente, attraversarlo e prendere verso sinistra il sentiero Rusca verso Primolo. Noi abbiamo trovato le indicazioni lungo la strada asfaltata, dopo una chiesetta con fontana, ma dovrebbero esserci altri punti in cui è possibile scendere al torrente.
Il sentiero Rusca è molto gradevole: più o meno pianeggiante, con qualche saliscendi ma soprattutto in falsopiano in discesa, permette di correre per i circa 3 km che ci separano da Primolo. Arrivati in paese, lo attraversiamo e sbuchiamo sulla strada asfaltata in leggera salita che ci riporterà alla macchina.