Creste del Barro (6,5 km – 580 m D+)
Un giretto breve ma “alpinistico”, bello tutto l’anno e soprattutto con la croce illuminata per Natale!
Periodo: Dicembre 2018
Partenza: Galbiate (371 m)
Distanza: 6,5 km
Dislivello: 580 m
Acqua: fontanella all\’attacco delle creste e all\’eremo.
percorso in formato GPX (clic dx, salva con nome)
Anche la croce del Barro è illuminata nel periodo natalizio! Approfittando di una limpida serata di luna piena, abbiamo riproposto in notturna il bellissimo giro delle creste.
Parcheggiamo a Galbiate in via Canevate e proseguiamo di corsa fino a incrociare via Sant’Alessandro, che imbocchiamo verso sinistra. In un mezzo chilometro scarso si incontra sulla sinistra una strada in cemento che sale ripida verso il Barro, via dell’Oliva. La percorriamo per alcune centinaia di metri, ignorando un primo sentiero a sinistra, proseguendo in falsopiano anche quando la strada diventa sterrata. Incontriamo poi un altro sentiero che sale verso sinistra, il nostro sentiero delle creste, riconoscibile anche perché qui troviamo la prima fontanella del giro.
Il sentiero guadagna rapidamente quota e ci porta sulla prima delle tre creste del Barro. Da qui il panorama è spettacolare, con il crocione illuminato e, nel nostro caso, persino la luna piena che si rifletteva nel lago! Si segue il sentiero in discesa e di nuovo in salita, guadagnando la seconda cresta. Adesso la discesa è più ripida, bisogna fare un po’ di attenzione soprattutto con il buio e i residui di neve gelata. L’ultima cresta è la più alpinistica e divertente, bisogna arrampicarsi su roccette non attrezzate, per cui è richiesta un po’ di disinvoltura in questo tipo di ambiente.
Dalla cima del Barro (922 m) si prosegue in discesa verso sinistra. Ben presto incontriamo un bivio: a destra prosegue il sentiero delle creste, noi invece siamo scesi verso sinistra, la via più breve per arrivare all’eremo. Il sentiero, inizialmente ripido, diventa via via più semplice e corribile. Si incontrano diversi altri sentieri, se è la prima volta che andate al Barro scaricate la traccia gpx qui accanto per non rischiare di sbagliare!
Una volta arrivati all’eremo, lo si supera svoltando tutto a sinistra in discesa e si prosegue in discesa lungo la mulattiera fino a incontrare la strada asfaltata. Seguiamo quest’ultima, sempre in discesa, per circa 300 metri, poi incontriamo un sentiero sulla destra che ci permette di tagliare qualche tornante e tornare velocemente al punto di partenza.
Le creste del Resegone da Brumano (14,2 km – 1370 m D+)
25 Maggio 2020 by marta • Orobie, Senza categoria, Valsassina Tags: anello del resegone, brumano, cima piazzo, cima pozzi, cima quarenghi, creste, DOL, escursionisti esperti, forbesette, i solitari, la pasada, orobie, passo del giuff, passo della porta, pizzo brumano, pizzo daina, pizzo morterone, punta manzoni, punta stoppani, resegone, rifugio luigi azzoni, sentiero delle creste, torre di valnegra, valle imagna, valsassina • 2 Comments
Lungo l’anello del Resegone per il passo della Porta e la Pasada (1244 m) – sentiero delle creste (EE) da nord a sud con tappa al rifugio Azzoni e alla croce di vetta (1875 m) – ritorno lungo l’anello del Resegone passando per il passo del Giuff (1515 m), le Forbesette e il rifugio Resegone.
Periodo: Maggio 2020
Partenza: Brumano (911 m)
Distanza: 14,2 km
Dislivello: 1370 m
Acqua: sorgente Forbesette, sulla via del ritorno
percorso in formato GPX (clic dx, salva con nome)
Guardando il Resegone, che prende il nome proprio dalla sua inconfondibile sagoma, non viene forse voglia di arrampicarsi da una guglia all’altra e percorrere tutto quel bel profilo seghettato? Non è un percorso banale: richiede senza dubbio esperienza – il sentiero è classificato come EE, per escursionisti esperti – e particolare attenzione in condizioni invernali, quando la difficoltà aumenta e piccozza e ramponi diventano d’obbligo.
Il sentiero delle creste collega due passi agli antipodi dell’anello del Resegone, la Pasada (1244 m) a sud e il passo del Giuff (1515 m) a nord; si può percorrere in entrambi i sensi, ma presenta meno difficoltà nella direzione sud-nord, quindi dalla Pasada al passo del Giuff.
All’anello del Resegone, punto di partenza per raggiungere le creste, si può arrivare sia dal lecchese sia dalla bergamasca. Questo giro parte da Brumano, un grazioso borgo della Valle Imagna. Dato che le escursioni per il Resegone sono molto popolari, abbiamo deciso di avventurarci sulle creste nel tardo pomeriggio, per godercele in solitudine con la luce del crepuscolo.
A Brumano, si trova parcheggio poco prima o poco dopo la chiesa, lungo la strada principale. Il sentiero parte in salita proprio dalla chiesa: seguiamo le indicazioni per La Pasada, fino a raggiungere il sentiero che circumnaviga il massiccio del Resegone e che si chiama appunto “anello del Resegone”. Lo imbocchiamo verso sinistra in direzione della Pasada, passo sempre ben indicato. Il sentiero nel bosco è in gran parte pianeggiante e piacevolmente corribile.
Dopo avere superato il passo della Porta, cominciamo a guadagnare quota fino alla Pasada, dove un cartello dall’aria vissuta segnala il punto di partenza del sentiero delle creste. Il primo, massiccio torrione che si staglia davanti a noi è la Cima Quarenghi, da dove la vista può spaziare a trecentosessanta gradi: di fronte, seguendo il filo delle creste, si vede già la croce di vetta del Resegone; alle nostre spalle il monte Tesoro, il Linzone e le inconfondibili antenne di passo Valcava; a sinistra il lago di Lecco e a destra la verdeggiante valle Imagna.
Segue, tra ripide salite e discese – non adatte a chi soffra di vertigini o di equilibrio precario -, una serie di altre cime, di cui pochi ricordano i nomi: Cima Piazzo, I Solitari, Pizzo Brumano, Pizzo Daina, Torre di Valnegra. La roccia è bella e invoglia all’arrampicata; il sentiero è sempre indicato da bolli bianco-rossi non proprio freschissimi, che in alcuni casi può risultare difficile individuare: se vi perdete tra le roccette, tornate indietro e cercate i bolli, prima o poi si trovano. Meglio non cercare soluzioni fantasiose in questo ambiente così selvaggio!
A ogni cima, si apre una prospettiva nuova e inaspettata. La luce calda del tramonto e la compagnia di branchi di camosci, nel nostro caso, ha reso l’esperienza ancora più intensa. Finalmente sbuchiamo sul sentiero n. 10 e vediamo di fronte a noi il rifugio Azzoni e la croce di vetta (1875 m). Sulla destra, vediamo un sentiero che scende verso valle: è una buona via di fuga in caso si voglia accorciare il giro – le creste richiedono tanto tempo, che poi può variare parecchio a seconda delle capacità di ciascuno: indicativamente un paio d’ore per le creste sud e un’ora per le creste nord (secondo i cartelli, anche il doppio). Se, dunque, si è fatto tardi e si preferisce tornare a Brumano senza affrontare la seconda parte del percorso, si può imboccare il sentiero in discesa sulla destra prima del rifugio Azzoni e ci si ricongiungerà alla traccia del ritorno sull’anello del Resegone.
Se invece si decide di proseguire, dalla croce basta continuare a seguire i bolli lungo il sentierino scosceso che ci riporta per un tratto sul sentiero n. 10; proseguendo, torneremo sul sentiero delle creste (un cartello indica il passo del Giuff a due ore: a passo tranquillo, ne abbiamo impiegata forse una). Superiamo la Cima Pozzi e il Pizzo Morterone, ma il sentiero è principalmente in discesa. Più scosceso e franoso rispetto alle creste sud, l’ambiente richiede sempre molta attenzione. Sulla sinistra troneggiano le Grigne, ma la vista più bella a questo punto è alle nostre spalle, sulla strada percorsa dalla vetta a qui.
Una volta arrivati al passo del Giuff, le difficoltà sono finite. Si riprende l’anello del Resegone verso destra, in leggera discesa. Dalle Forbesette, dove troviamo una sorgente, bisogna seguire le indicazioni per il rifugio Resegone (1266 m) e, da qui, quelle per Brumano.