Un percorso fantastico, facile e corribile, lungo le antiche gallerie del Tracciolino con lo sfondo del lago di Mezzola, della val Codera, del Legnone e poi della meravigliosa valle dei Ratti.
Il Tracciolino è sempre una buona idea! Soprattutto in inverno, quando si cerca un percorso facile e sicuro senza per questo rinunciare a uno sfondo di cime innevate e paesaggi mozzafiato.
La partenza di questo giro, che coincide in buona parte con il percorso del Tracciolino Trail, è da Verceia, sul lago di Mezzola. Arrivando dalla SS36, si parcheggia dopo il ponte e poco prima del tunnel, all’imbocco di via San Francesco. Questo parcheggino, dove al mattino si trova posto senza problemi, sembra fatto apposta per noi, trovandosi accanto al sottopasso che ci permette di attraversare la statale portandoci sul lungolago.
Seguiamo il lungolago per circa 4 km fino a Novate Mezzola. Abbandoniamo qui la pista ciclo-pedonale (e la pianura) e ci inoltriamo su per il paese seguendo le indicazioni per la Val Codera. Dopo poco più di un chilometro la strada finisce e comincia, sulla sinistra, la ripida e panoramica scalinata che porta verso Codera.
Si guadagnano d’un fiato 500 metri di quota, mentre la vista si apre via via sul lago di Mezzola, alle nostre spalle, e sulla bellissima val Codera, di fronte a noi. Del sole, per ora, non c’è traccia, e io e super Tony battiamo i denti nonostante la salita con pendenza del 30-40%.
Arrivati al mini borgo di Avedè (790 m) tutti i disagi svaniscono come per magia: il sentiero spiana e il sole finalmente si fa vedere!
Adesso sì che si ragiona: con le gambette calde e lo spettacolo delle vette innevate che si stagliano contro il cielo blu riprendiamo a correre, superando una galleria piuttosto umida e raggiungendo infine Codera (825 m).
Attraversiamo il paese e sulla destra troviamo subito le indicazioni che ci interessano, quelle per il Tracciolino.
Seguiamo i cartelli, davvero senza nessuna possibilità di errore, in discesa fino al ponte che attraversa il torrente Codera e poi in leggera salita fino al Tracciolino. Il sentiero è facile e ci permette di guardarci intorno: di fronte abbiamo sua maestà il Legnone, mentre alle nostre spalle si aprono scorci molto belli su Codera.
Raggiunto il Tracciolino, ci aspettano 8-9 km di corsa completamente in piano. Tratti al sole si alternano a gelidi tratti in ombra, con colate di ghiaccio qua e là. Abbiamo portato i ramponcini, ma per il momento non sono necessari: i punti esposti sono tutti ben protetti.
All’altezza di San Giorgio, notiamo che il percorso della gara scende fino al paesino, per tornare a riprendere il sentiero principale un paio di chilometri dopo. Noi ci risparmiamo la fatica e proseguiamo in piano, riservandoci di ammirare San Giorgio dall’alto un po’ più avanti.
Le gallerie da qui in poi richiedono l’uso della frontale, soprattutto l’ultima che è lunga ben 360 metri.
Alla fine di quest’ultimo tunnel si svolta a sinistra e si prosegue ancora per un paio di chilometri lungo i binari, fino a incontrare la strada che scende a Verceia e il sentiero che sale verso Frasnedo.
Ci aspetta l’ultima salita, circa 400 m di dislivello che guadagniamo senza troppa fatica lungo un bel sentiero panoramico. Qui peraltro troviamo diverse fontane, tutte aperte anche in pieno inverno. La val dei Ratti si spalanca ora in tutto il suo splendore e, superati i 1000 m di quota, cominciamo a calpestare chiazze di neve.
A Frasnedo, che con i suoi 1287 m è il punto più alto del giro, la neve è tanta, ma ammorbidita dal sole: anche qui i ramponcini rimangono al loro posto nello zainetto.
Superiamo il paesino e, poco oltre, il rifugio Frasnedo, proseguendo in piano e poi in leggera discesa lungo l’ampio sentiero innevato che si inoltra nella val dei Ratti.
Troviamo sulla destra le indicazioni per Verceia e cominciamo a scendere verso il torrente che si sente già scrosciare a fondovalle. E finalmente arriva il momento di dare un senso ai ramponcini che ci siamo portati fin qua: il sentiero è tutto in ombra e la neve è ghiacciata, per cui un po’ di grip non guasta.
Attraversiamo il torrente e proseguiamo sull’altra sponda. Ancora qualche centinaio di metri e il sole torna a riscaldarci! La discesa adesso è semplice e rilassante.
Arriviamo in località Casten, attraversiamo la diga e torniamo sui binari del Tracciolino, che seguiamo fino a raggiungere la strada già incrociata prima.
Affrontiamo ora l’ultima discesa fino a Verceia, seguendo il sentiero, facile e bene indicato, che taglia i tornanti della strada.
In circa 3 km siamo al parcheggio, pronti per la meritata birretta in riva al lago!
Da Codera a Frasnedo lungo il Tracciolino (26 km – 1300 m D+)
22 Febbraio 2021 by marta • Valtellina Tags: anello, codera, corsa in montagna, frasnedo, gallerie, lago, mezzola, novate mzzola, percorso, pian di spagna, tracciolino, trail, trail running, val chiavenna, val codera, valle dei ratti, valtellina, verceia • 0 Comments
Un percorso fantastico, facile e corribile, lungo le antiche gallerie del Tracciolino con lo sfondo del lago di Mezzola, della val Codera, del Legnone e poi della meravigliosa valle dei Ratti.
Periodo: Febbraio 2021
Partenza: Verceia
Distanza: 26 km
Dislivello: 1300 m
Acqua: diverse fontane lungo il percorso
Materiale: frontale e ramponcini
GPX (clic dx, salva link con nome)
Il Tracciolino è sempre una buona idea! Soprattutto in inverno, quando si cerca un percorso facile e sicuro senza per questo rinunciare a uno sfondo di cime innevate e paesaggi mozzafiato.
La partenza di questo giro, che coincide in buona parte con il percorso del Tracciolino Trail, è da Verceia, sul lago di Mezzola. Arrivando dalla SS36, si parcheggia dopo il ponte e poco prima del tunnel, all’imbocco di via San Francesco. Questo parcheggino, dove al mattino si trova posto senza problemi, sembra fatto apposta per noi, trovandosi accanto al sottopasso che ci permette di attraversare la statale portandoci sul lungolago.
Seguiamo il lungolago per circa 4 km fino a Novate Mezzola. Abbandoniamo qui la pista ciclo-pedonale (e la pianura) e ci inoltriamo su per il paese seguendo le indicazioni per la Val Codera. Dopo poco più di un chilometro la strada finisce e comincia, sulla sinistra, la ripida e panoramica scalinata che porta verso Codera.
Si guadagnano d’un fiato 500 metri di quota, mentre la vista si apre via via sul lago di Mezzola, alle nostre spalle, e sulla bellissima val Codera, di fronte a noi. Del sole, per ora, non c’è traccia, e io e super Tony battiamo i denti nonostante la salita con pendenza del 30-40%.
Arrivati al mini borgo di Avedè (790 m) tutti i disagi svaniscono come per magia: il sentiero spiana e il sole finalmente si fa vedere!
Adesso sì che si ragiona: con le gambette calde e lo spettacolo delle vette innevate che si stagliano contro il cielo blu riprendiamo a correre, superando una galleria piuttosto umida e raggiungendo infine Codera (825 m).
Attraversiamo il paese e sulla destra troviamo subito le indicazioni che ci interessano, quelle per il Tracciolino.
Seguiamo i cartelli, davvero senza nessuna possibilità di errore, in discesa fino al ponte che attraversa il torrente Codera e poi in leggera salita fino al Tracciolino. Il sentiero è facile e ci permette di guardarci intorno: di fronte abbiamo sua maestà il Legnone, mentre alle nostre spalle si aprono scorci molto belli su Codera.
Raggiunto il Tracciolino, ci aspettano 8-9 km di corsa completamente in piano. Tratti al sole si alternano a gelidi tratti in ombra, con colate di ghiaccio qua e là. Abbiamo portato i ramponcini, ma per il momento non sono necessari: i punti esposti sono tutti ben protetti.
All’altezza di San Giorgio, notiamo che il percorso della gara scende fino al paesino, per tornare a riprendere il sentiero principale un paio di chilometri dopo. Noi ci risparmiamo la fatica e proseguiamo in piano, riservandoci di ammirare San Giorgio dall’alto un po’ più avanti.
Le gallerie da qui in poi richiedono l’uso della frontale, soprattutto l’ultima che è lunga ben 360 metri.
Alla fine di quest’ultimo tunnel si svolta a sinistra e si prosegue ancora per un paio di chilometri lungo i binari, fino a incontrare la strada che scende a Verceia e il sentiero che sale verso Frasnedo.
Ci aspetta l’ultima salita, circa 400 m di dislivello che guadagniamo senza troppa fatica lungo un bel sentiero panoramico. Qui peraltro troviamo diverse fontane, tutte aperte anche in pieno inverno. La val dei Ratti si spalanca ora in tutto il suo splendore e, superati i 1000 m di quota, cominciamo a calpestare chiazze di neve.
A Frasnedo, che con i suoi 1287 m è il punto più alto del giro, la neve è tanta, ma ammorbidita dal sole: anche qui i ramponcini rimangono al loro posto nello zainetto.
Superiamo il paesino e, poco oltre, il rifugio Frasnedo, proseguendo in piano e poi in leggera discesa lungo l’ampio sentiero innevato che si inoltra nella val dei Ratti.
Troviamo sulla destra le indicazioni per Verceia e cominciamo a scendere verso il torrente che si sente già scrosciare a fondovalle. E finalmente arriva il momento di dare un senso ai ramponcini che ci siamo portati fin qua: il sentiero è tutto in ombra e la neve è ghiacciata, per cui un po’ di grip non guasta.
Attraversiamo il torrente e proseguiamo sull’altra sponda. Ancora qualche centinaio di metri e il sole torna a riscaldarci! La discesa adesso è semplice e rilassante.
Arriviamo in località Casten, attraversiamo la diga e torniamo sui binari del Tracciolino, che seguiamo fino a raggiungere la strada già incrociata prima.
Affrontiamo ora l’ultima discesa fino a Verceia, seguendo il sentiero, facile e bene indicato, che taglia i tornanti della strada.
In circa 3 km siamo al parcheggio, pronti per la meritata birretta in riva al lago!