Trail dei Cèch (27,5 km – 1500 m D+)
Percorso a saliscendi lungo la Costiera dei Cèch, tra vigneti e chiesette antiche, dove il sole batte tutto l’anno.
Morbegno – Santa Croce – Traona – Pianezzo – Cercino – Bioggio – Mello – Civo – Dazio – Colmen (916 m) – Cerido – San Bello – Morbegno
Periodo: Maggio 2021
Partenza: Morbegno, via Merizzi
Distanza: 27,5 km
Dislivello: 1500 m
Acqua: numerose fontane lungo tutto il percorso
GPX (clic dx, salva link con nome)
Vi propongo un altro bel giretto, adatto a tutte le stagioni, in bassa Valtellina e più in particolare sulla Costiera dei Cèch – una splendida terrazza naturale baciata dal sole e affacciata su Morbegno. Il percorso si svolge su strade, strade bianche e sentieri facili, passando per caratteristici borghi, vigneti, chiesette. Si incontrano fontane con acqua freschissima in ogni paesino e lungo i sentieri, per cui, pur rimanendo sempre a bassa quota, questo giro si può fare anche in piena estate.
La partenza è da Morbegno: si può parcheggiare a qualunque altezza di via Merizzi, seguendo le indicazioni per sosta camper, fino al ponte romano che attraverseremo a piedi. Di là dall’Adda, si segue la strada in salita e subito si prende la ripida mulattiera, indicata dal segnavia bianco-rosso, che taglia i tornanti. La partenza è durissima: si guadagnano subito 200 m di dislivello e si arriva a Santa Croce.
Si svolta a sinistra e si può finalmente tirare il fiato seguendo la strada in leggera salita, poi si prende verso sinistra in discesa.
Seguiamo brevemente questa mulattiera, poi, subito prima di una chiesetta, prendiamo il sentiero che scende nel bosco e che ci riporta a fondovalle. Proseguiamo lungo la strada principale e arriviamo a Traona: alla rotonda si svolta a destra e ricomincia la salita. Seguiamo inizialmente le indicazioni per Sant’Alessandro, una bella chiesa seicentesca che si affaccia sulla valle.
Dopo avere dato un’occhiata alla chiesa, ho preso la scalinata e continuato a salire, ora su mulattiera, in direzione Pianezzo e Bioggio.
Superato il piccolo borgo di Pianezzo, si prosegue lungo la mulattiera, la cui pendenza ora diminuisce, fino a incrociare la strada a tornanti che sale verso Cercino. Si prende questa strada in salita e si raggiunge la chiesa Madonna della Pietà.
Poco dopo la chiesa si incontrano sulla destra dei sentieri, ma bisogna qui proseguire dritto lungo la strada e superare un tornante sulla destra. A questo punto troveremo a sinistra la mulattiera indicata come “percorso didattico”, estremamente noiosa ma facile da seguire. Senza possibilità d’errore guadagniamo altri 200 m di dislivello e arriviamo a Bioggio.
La strada finalmente spiana un po’. Superiamo le case e arriviamo alla chiesetta di Santa Maria, dove si prende la mulattiera in discesa verso destra.
Seguiamo ora le indicazioni per Prati di Bioggio, sempre su mulattiera facile e corribile, e continuiamo a perdere quota mentre tra i castagni si comincia a intravedere un campanile. Arriviamo così alla più bella – a mio giudizio – delle tante chiese che si incontrano in questo giro, la quattrocentesca San Giovanni di Bioggio. Fermatevi cinque minuti e giratele intorno: la vista spazia dal Legnone a tutto l’arco orobico alla Costiera dei Cech fino alla Colmen, dove tra poco ci dirigeremo anche noi.
Si prosegue sempre in discesa fino a Mello e, da qui, si riprende a salire leggermente in direzione di Civo, il paesino successivo sulla Costiera dei Cèch.
Senza entrare in paese, a Civo si prosegue dritto in leggera salita lungo una stradina che ben presto diventa sterrata. Si supera una chiesetta e una fontana, poi finalmente comincia la discesa. Al bivio si continua a scendere verso destra, seguendo le indicazioni in legno illeggibili ma decorate con fiorellini rosa! Raggiunta la strada per Dazio, la seguiamo per un breve tratto e imbocchiamo poi il sentiero verso destra: non quello per Cerido, ma il Percorso Anna.
Una volta a Dazio, basta seguire le indicazioni per Culmine di Dazio, svoltando a destra in via alla Pergola. Si prosegue ancora in leggera discesa, fino a incontrare il sentiero per la Colmen, che imbocchiamo verso sinistra.
Si segue ora il percorso di gara del Colmen Trail, quest’anno in programma il 9 maggio. Io l’ho trovato già balisato, ma anche lontano dalla gara è indicato in modo permanente da cartelli blu. Si gira per un tratto intorno alla Colmen, o Culmine di Dazio, per poi attaccarne la cima con una salita sempre più ripida. Con i suoi 916 m, la Colmen offre un bel terreno di allenamento, ma anche una fantastica area picnic con tanto di rifugio e vista sulle Orobie.
Sempre seguendo i cartelli blu (e nel mio caso le balise gialle) si attraversa l’ampia cima pianeggiante della Colmen.
Si scende ora nel bosco, seguendo sempre il percorso permanente del Colmen Trail lungo la cresta ovest.
Il sentiero in discesa è piuttosto facile, salvo qualche tratto roccioso e un po’ ripido che è però attrezzato con catene e non presenta comunque particolari difficoltà. Arriviamo a incrociare una strada carrozzabile: qui abbandoniamo il percorso di gara, che riprenderemo più avanti, e proseguiamo dritto lungo il sentiero in discesa nel bosco fino a raggiungere un’altra graziosa chiesetta.
Se sulla Colmen non ci sono fontane, qui ne troveremo una freschissima. Si svolta poi a destra seguendo la mulattiera che ci porterà a una strada asfaltata. Si imbocca la strada verso sinistra ma la si abbandona subito per prendere la mulattiera in leggera salita per Cerido sulla destra. Questa è davvero l’ultima salitella: si riprende a scendere su sentiero, ritrovando anche i cartelli blu del Colmen Trail.
Proseguiamo verso San Bello e, da qui, non dovremo fare altro che riprendere in senso contrario la ripida mulattiera che abbiamo fatto all’andata e ripercorrere i nostri passi fino a raggiungere il parcheggio.
Zucco Sileggio con vista Grigne e lago (17,5 km – 1400 m D+)
10 Maggio 2021 by marta • Lario Tags: corsa in montagna, era, grigne, lago di como, lecco, mandello, rongio, somana, sonvico, stazione, tgs, trail grigne sud, trail running, zucco sileggio • 0 Comments
Il lato sud delle Grigne offre un ambiente selvaggio, poco frequentato, ma con una vista spettacolare sul lago di Como.
Mandello – Somana – Zucco Sileggio (1373 m) – Calivazzo – Era – Rongio – Mandello
Periodo: Maggio 2021
Partenza: Stazione di Mandello
Distanza: 17,5 km
Dislivello: 1400 m
Acqua: fontana a Era
GPX (clic dx, salva link con nome)
Se volete esplorare le Grigne senza il bagno di folla che si trova di solito in Valsassina, la soluzione è semplice: basta partire dal lago! Un ambiente selvaggio e una vista spettacolare vi accompagneranno costantemente. Il giro che vi propongo oggi parte da Mandello, raggiungibile anche in treno per chi volesse rendere più ecologica la gita. La traccia comincia proprio dalla stazione, dietro la quale si trova anche un comodo parcheggio.
Con Samuel e Tony siamo partiti neanche troppo presto dal parcheggio completamente deserto, attraversando il centro di Mandello e prendendo via Dante Alighieri, che si risale fino a una svolta a sinistra che ci fa attraversare il torrente Meria. In leggera salita si prosegue verso Sonvico e Somana. Se avete bisogno di riempire le borracce fatelo qui, perché poi per parecchio tempo non si troverà più acqua. A Somana vedremo le prime indicazioni per il sentiero 17 e lo Zucco Sileggio, da seguire da qui in poi.
Quando il sentiero 17 si sdoppia, proseguiamo verso sinistra seguendo il 17A. La salita da Somana allo Zucco Sileggio è piuttosto dura: in due chilometri e mezzo si guadagnano mille metri di altezza. In compenso, via via che ci alziamo di quota, il paesaggio diventa sempre più bello e la vista sui due rami del lago di Como e su Bellagio ci ripaga di tutta la fatica.
Superiamo pochi escursionisti lungo la salita, ma l’incontro più buffo e inaspettato è con un lucertolone colorato identificato poi dal Tony come un ramarro maschio.
La salita si fa sempre più ripida man mano che ci avviciniamo alla cima. Per l’ultimo tratto abbiamo svoltato a destra e seguito poi la dorsale verso sinistra fino alla croce di vetta.
Dallo Zucco Sileggio la vista è spaziale: da una parte il lago, dall’altra le Grigne ancora innevate, tutto intorno a noi il bosco verde e rigoglioso di inizio maggio.
Si prosegue ora in piano e poi in discesa lungo il sentiero 17. Se fino adesso abbiamo incontrato pochi escursionisti, da qui in avanti ci troveremo completamente soli in un ambiente davvero selvaggio, inoltrandoci sempre di più verso le Grigne.
Si segue la dorsale, con qualche saliscendi, in direzione Alpe di Lierna e Calivazzo, e si prosegue poi lungo un sentierino stretto e a tratti un po’ esposto – il livello è sempre escursionistico, ma correndo bisogna fare attenzione. Se vi chiedete che cosa siano i piccoli cartelli blu con scritto TGS che si incontrano qua e là, si tratta del percorso permanente di una gara fantastica, il Trail delle Grigne Sud. Solo per veri intenditori e per camosci! Si arriva infine a un bivio, dove prendiamo il sentiero 17A in discesa verso destra seguendo le indicazioni per Calivazzo, Somana e Mandello. Comincia ora una lunga e divertente discesa nel bosco.
Dopo qualche chilometro sbuchiamo in un’ampia radura e attraversiamo il prato per andare a prendere il sentiero che ricomincia dall’altra parte, verso destra, sempre in direzione Somana e Mandello.
Seguiamo questo sentiero, più o meno pianeggiante, fino a trovare sulla sinistra un cartello di legno con indicazioni per Era. Scendiamo ora nel bosco, lungo un sentiero poco battuto ma evidente, fino ad arrivare a fondovalle dove appunto si trova l’alpeggio Era bassa. Passare di qui è fondamentale perché è l’unico punto acqua del giro. Si supera il torrentello e, proseguendo per un breve tratto lungo il sentiero, si trova una fontana.
Si continua in direzione Somana e Mandello, ma il sentiero adesso è il numero 15. Vedremo le indicazioni per il 15B, Sentiero del Fiume, che passa a fondovalle, mentre noi ci manteniamo alti su questo canyon scavato dal torrente Meria, lo stesso che arriva fino a Mandello.
Al bivio abbiamo seguito le indicazioni in discesa per Rongio (ma si sarebbe anche potuto proseguire per Somana) e abbiamo perso quota fino a fondovalle. Qui si trova un altro bivio non segnalato dove bisogna svoltare a destra, tirando dritto per questo sentiero in direzione Somana e svoltando infine a sinistra verso Rongio. Ci sono molti modi di tornare a Mandello e le indicazioni non sono il massimo, per cui conviene seguire la traccia. Alla fine incrociamo il percorso dell’andata e, in leggera discesa, percorriamo le poche centinaia di metri che ancora ci separano dalla macchina.